Statista – Uomo, donna di stato; persona che ha una profonda esperienza, teorica e pratica, dell’arte di governare uno stato
Treccani

Aggiorniamo la definizione perché forse oggi possiamo dire che dopo due anni e mezzo a governare uno stato qualcuno può già esser degno di tale appellazione. Potrebbe succedere.

Questa mattina ascoltavo Mario Sechi riportare lo scoop del retroscena che sta dietro alle conclusioni della prima giornata del Consiglio Europeo.

I fatti in sintesi dicono che il premier italiano ha fatto sì che dal documento sparisse la parte di una frase nella quale si avanzava l’ipotesi di nuove sanzioni, chiaramente sottinteso alla Russia, nell’ambito della questione siriana.

Devo dire che all’inizio ho pensato che fosse una buona notizia e che finalmente il premier italiano avesse dimostrato di avere un cervello funzionante in tema di politica internazionale.

Intanto ecco qui il link all’articolo (spero si possa leggere anche senza abbonamento come ho fatto io: http://www.ilfoglio.it/politica/2016/10/21/renzi-sanzioni-russia-consiglio-europeo-documenti-inediti-eliminazione___1-v-149648-rubriche_c912.htm).

Sul sito del Consiglio Europeo trovate le conclusioni (Capitolo IV Relazioni Esterne: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/10/20-european-council-conclusions-external-relations/) dove leggiamo:

20. Il Consiglio europeo condanna fermamente gli attacchi perpetrati dal regime siriano e dai suoi alleati, in particolare la Russia, contro le popolazioni civili di Aleppo.
Li esorta a porre termine alle atrocità e ad adottare misure urgenti per garantire l’accesso umanitario senza restrizioni ad Aleppo e ad altre regioni del paese.
Il Consiglio europeo chiede la cessazione immediata delle ostilità e la ripresa di un processo politico credibile sotto l’egida delle Nazioni Unite.
I responsabili delle violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani devono rispondere delle loro azioni.
L’UE sta valutando tutte le opzioni a disposizione qualora continuassero le atrocità in atto.
Occorre fare tutto il possibile per prolungare il cessate il fuoco, fornire aiuti umanitari alla popolazione civile e creare le condizioni per avviare negoziati su una transizione politica in Siria.

21. Il Consiglio europeo invita l’alto rappresentante a proseguire, insieme alla Commissione, l’iniziativa umanitaria dell’UE e le evacuazioni sanitarie in cooperazione con le Nazioni Unite, nonché a dialogare con gli attori chiave nella regione su una transizione politica e sui preparativi per la riconciliazione e la ricostruzione postbelliche.

22. Il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito orientativo strategico sulle relazioni con la Russia.

Al punto 20 nella ricostruzione di Sechi la frase in bozza avrebbe dovuto essere questa:

L’UE sta valutando tutte le opzioni, COMPRESE ULTERIORI MISURE RESTRITTIVE NEI CONFRONTIDI PERSONE ED ENTITA’ CHE SOSTENGONO IL REGIME, a disposizione qualora continuassero le atrocità in atto.

La parte in maiuscolo sparisce e il premier italiano diventa un novello statista di spessore mondiale.

Poi rifletto un po’ e inizio a mettere in fila alcuni elementi, e son tanti.

Iniziamo da un dato di fatto di cui Renzi non è artefice, ma quando la fortuna bussa alla tua porta – tu che sei stato perfino concorrente alla “Ruota della Fortuna” evidentemente eri un predestinato – perché non accettarla?

E’ un fatto che oggi l’Unione Europea viva un momento difficile di evoluzione/involuzione ancora non ben definito.

In questo quadro si inseriscono molteplici debolezze.

C’è la Gran Bretagna del post voto sulla Brexit che si presenta con Theresa May ad un consesso abbastanza ostile nei suoi confronti, almeno in apparenza. Ma è pur sempre la Gran Bretagna e quindi ci andrei piano. Diciamo che in questo momento devono volare basso.

Ti trovi quindi ad essere il numero tre al ponte di comando perché nel mentre la Spagna naviga a vista priva di un governo. Va detto che gli spagnoli viaggiano fin troppo bene – e qui si fa il paio con il Belgio che viaggiava bene senza governo, ma questa è un’altra storia – con una crescita che la nostra in confronto fa vergogna, ma la mancanza di referenti istituzionali sul piano politico e diplomatico internazionale pone gli iberici fuori dai giochi. Con qualcuno bisogna pur poter parlare.

C’è poi la Francia con Hollande ridotto ai minimi storici nel gradimento e ormai pronto a passare il testimone alle prossime elezioni. Un Hollande talmente debole che ogni volta che può batte i piedi, ma non se la fila nessuno.

Perfino la Germania vacilla (parola grossa) con una Merkel colpita, ma ancora affondata, da elezioni locali in serie che erodono sempre più il consenso del suo partito. Se aggiungiamo la palese contrapposizione con gli USA dove tra una Volkswagen e una Deutsche Bank non si è capito che tra i due Paesi c’è giusto qualche tensione il gioco è fatto.

E qui Renzi ha colto la palla al balzo, e noi gliene diamo atto.

Ci sono altri elementi da tener presenti.

Uno è la visita a Washington nella due giorni che ha rinnovato il vincolo storico con gli Stati Uniti d’America.

E qui sorgono i primi dubbi.

Ma quindi vogliamo credere che Renzi sia volato negli States, abbia gozzovigliato con l’amico Obama, abbia fatto il pieno di elogi e ricevuto l’endorsement per il SI’ al referendum costituzionale, e il giorno dopo a Bruxelles sia andato a far eliminare sanzioni alla Russia che agli USA parrebbero piacere?

Prego si accomodi chi ci vuole credere.

Io ho ascoltato con attenzione le chiacchiere dei due leader in quel di Washington e posso dire con certezza che una sola frase è quella che conta e l’ha pronunciata Obama, peraltro in buon italiano.

Patti chiari, amicizia lunga

Aggiungete picciotto e il gioco è fatto. Della serie sai chi sei e sai dove devi stare, io comando e tu esegui!

Certo, noi abbiamo nel sangue la tendenza al doppio, se non triplo gioco, ma non so se sia il caso di pensare a certe cose.

Altra questione da considerare.

Secondo Sechi Renzi si sarebbe fatto forte del consenso di altri Paesi del calibro di Spagna (senza governo), Grecia (con Tsipras zerbino della Troika) e Austria (quelli che hanno taroccato le elezioni del Presidente della Repubblica facendo una figuraccia mondiale).

Gran bella banda di fenomeni! Anche se va detto nell’Unione o i documenti passano all’unanimità o non passano, quindi ognuno può giocare un suo ruolo anche se non conta nulla, come l’Italia.

Mi permetto altresì di ricordare che le sanzioni alla Russia non sono state mica eliminate, cosa che si evince dal suo fuorviante titolo “Così Renzi ha eliminato le sanzioni alla Russia dall’agenda europea. I documenti inediti“.

Le sanzioni alla Russia – quelle relative alla questione Ucraina – restano e lottano al nostro fianco, almeno fino al 15 marzo 2017. Per chi avesse la memoria corta ecco qui la cronistoria delle sanzioni come riportata dal sito del Consiglio Europeo: http://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/ukraine-crisis/history-ukraine-crisis/

Si noti tra l’altro la curiosa concomitanza tra nomina di Renzi a premier in Italia (febbraio 2014) e inizio delle sanzioni (marzo 2014).

Si noti inoltre che l’Italia punta i piedi da fine 2015 rispetto alle sanzioni legate alla questione Ucraina e ad oggi non ha ottenuto null’altro che una futile discussione sul rinnovo delle stesse che poi è puntualmente scattato in automatico il 15 settembre. Ma ovviamente questo nessuno ve lo ha detto sui TG nazionali.

Infine abbiamo le due questioni interne al Belpaese che probabilmente restano quelle chiave per capire il perché del momento di fulgore indotto del premier italiano, che ho come la sensazione durerà fino a inizio dicembre.

La manovra finaziaria al vaglio dei cecchini di Bruxelles che già hanno chiesto aggiustamenti al governo italiano.

Il referendum del 4 dicembre da vincere assolutamente perché ce lo chiedono USA, grandi banche d’affari internazionali e Bruxelles.

E’ probabile che il premier italiano stia giocando le sue carte per far passare indenne la manovra dalle grinfie della Commissione Europea in modo da poter sfoderare tutto l’armamentario di regalie agli italioti in vista del voto referendario. Tanto prima o poi pagheremo il conto con le clausole di salvaguardia che sono là in silente attesa.

E’ però possibile che io stia andando nella direzione sbagliata.

Renzi è uno statista di livello mondiale e stiamo vivendo i primordi di un nuovo ordine renziano.

A breve tutti i leader europei si inchineranno al suo cospetto e anche il nuovo Presidente USA dovrà abbassare lo sguardo innanzi a cotanta luminosa sapienza politica.

A giorni il verdetto.

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