Questione budget comunitario e saldo netto versamenti/accrediti dell’Italia.

Condivido alcuni link per chi volesse far funzionare il cervello e non lasciare che lo riempiano di numeri inventati.

Allora, ho letto e ascoltato vari servizi con presentazione di cartelli informativi.

Poi ho letto e ascoltato vari esponenti di partito e/o istituzioni europee, ognuno con i suoi personalissimi numeri.

I numeri sono quelli e non si possono truccare, ma evidentemente queste persone, politici e giornalisti insieme, giocano al solito divide et impera per creare le due fazioni pro-UE Vs no-UE.

Di seguito i link ai siti di Ragioneria dello Stato e Commissione Europea (Ufficio Budget) dove potete leggere coi vostri occhi e, se sapete fare 2+2 e far funzionare il vostro cervello autonomamente, potete anche, udite udite, capire quali sono i saldi netti reali dal 1994 al 2014.

Aggiungo anche il primo trimestre 2017 disponibile sul sito della Ragioneria dello Stato. Gli altri presumo li pubblicheranno più avanti, mentre il 2016 (quattro trimestri) lo trovate nei link qui sotto.

Facciamo così. Io li conosco, ma non vi dico nulla. Vi indico solo dove li potete trovare.

Anzi, facciamo che vi do un numero che copre gli anni dal 1994 al 2014 + 2016 e primo trimestre 2017. Mi manca il 2015.

– 88.495,49 miliardi di euro.

Ora sta a voi indovinare cosa è leggendo qui:

http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/attivita_istituzionali/monitoraggio/rapporti_finanziari_ue/flussi_finanziari_italia__ue/index.html

http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Rapporti-f/Le-Pubblic/Flussi-Fin/Anni-prece/FF2006.pdf (Tabella a pagina 55 dal 1994 al 2006).

http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Rapporti-f/Le-Pubblic/Flussi-Fin/Anni-prece/FF2014.pdf (Tabella a pagina 46 dal 2000 al 2014).

http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/attivita_istituzionali/monitoraggio/rapporti_finanziari_ue/situazione_trimestrale_dei_flussi_finanziari_italia__ue/index.html

http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Rapporti-f/Le-Pubblic/Situazione/STFF2017_ITRIM.pdf (Primo trimestre 2017)

http://ec.europa.eu/budget/index_en.cfm

http://ec.europa.eu/budget/mycountry/IT/index_it.cfm

Per inciso ho aggiunto la pagina italiana del budget europeo (ultimo link) perché ci ricorda come se pur sia vero che siamo contribuente netto al bilancio, lor signori ci tengono a sottolineare come essere nell’UE comporti tanti vantaggi non visibili e non conteggiati nel bilancio stesso.

Riporto il testo che potete leggere cliccando sull’ultima voce, “Il bilancio dell’UE e l’Italia“:

In termini di cassa, l’Italia versa nel bilancio dell’UE più di quanto non riceva sotto forma di pagamenti diretti. Il paese è il terzo contribuente al bilancio dell’UE, dopo Germania e Francia. Tuttavia, questo saldo netto non rispecchia accuratamente i numerosi benefici derivanti dall’appartenenza all’UE. Molti di essi – la pace, la stabilità politica, la sicurezza e la possibilità di risiedere, lavorare, studiare e viaggiare liberamente nell’Unione – non possono essere quantificati.

Inoltre, gli investimenti europei sono erogati a beneficio dell’UE nel suo complesso e i finanziamenti europei a favore di un determinato paese possono apportare vantaggi anche ad altri Stati membri. Per esempio, l’azienda italiana Astaldi ha ricevuto 112 milioni di euro sotto forma di appalti per ammodernare una linea ferroviaria in Bulgaria. Il progetto era cofinanziato dall’UE.

Grazie al mercato unico, che facilita gli scambi commerciali fra i paesi dell’UE, nel 2013 il 53 % delle esportazioni italiane erano dirette a paesi europei. Si tratta di 207 miliardi di euro, ossia un importo 50 volte superiore al contributo netto dell’Italia al bilancio dell’UE nel 2013.

Sottolineo in particolare la frase “Molti di essi – la pace, la stabilità politica, la sicurezza e la possibilità di risiedere, lavorare, studiare e viaggiare liberamente nell’Unione – non possono essere quantificati“. Mi risulta che la Svizzera non sia nell’UE eppure vede soddisfatte tutte le voci di cui sopra. Come fa? Accordi bilaterali.

Sul commercio stendo un velo pietoso. Come se prima l’Italia non avesse un export. Basta studiare.

Non mi dilungo oltre, volevo solo dare delle info visto il marasma di cifre (false) che girano in queste ore.

Concludo con la solita precisazione sull’UE che ritengo, come Stato federale, approdo necessario per i nostri Paesi, ma non questa, non questo  putrescente mastodonte burocratico intriso di malaffare che serve un solo ideale, quello del libero mercato al servizio delle oligarchie e non certo dei popoli.

In questo senso ben venga il blocco del bilancio da pare nostra se i partner che incassano fior di miliardi continuano a riderci in faccia quando occorre condividere gli oneri dell’essere europei.

Ma solo dal 2020, perché fino a fine 2019 non possiamo dire nulla. E’ già tutto nero su bianco.

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