Quattro giorni fa Standard & Poors ha dato la pagella all’Italia, quell’unico Paese che, tra i grandi, ancora non ha messo nulla più che briciole in una economia quasi del tutto ferma, in particolare quel tessuto connettivo vitale che è rappresentato da piccole e medie imprese.

A tal proposito ormai non si contano i video di imprenditori lievemente incazzati che minacciano di passare all’azione a inizio giungo se non prima. Chissà che allora non si veda per quale motivo siamo ancora impegnati, seppur a truppe dormienti, nella “Defend Europe 2020” con gli amici americans.

Il temutissimo giudizio di una delle tre sorelle – S&P, Moodys, Fitch – ha deluso le attese – si scherza – lasciando il rating a BBB con outlook negativo.

Ho letto e ascoltato come al solito le chiacchiere e volevo solo condividere un passaggio che credo ci dia conto di come o i nostri governanti sono idioti, e questo sarebbe un bel problema, oppure corrotti fino al midollo e sodali di poteri forti che già pregustano il lauto pasto su di una Italia prostrata, ma non distrutta – perché questo non conviene a nessuno – e quindi da spolpare nel suo vero punto forte, il risparmio privato che incredibilmente non solo regge, ma aumenta (cattivi italiani!).

Intanto il link, che sarebbe questo https://www.standardandpoors.com/en_US/web/guest/article/-/view/type/HTML/id/2419809, ma lo potete vedere solo se siete iscritti (credo di averlo già detto, è gratis e se non avete una azienda usate la fantasia per riempire quel campo).

Di seguito il passaggio:

While public debt stocks are high and rising, Italian private debt levels are the lowest in both the G7 and Western Europe. As of end-2019, Italian household plus corporate debt levels totaled 110% of GDP versus 114% in Germany, 150% in Spain, and 250% in the Netherlands. Including financial sector debt, Italian private debt has declined by more than public debt has increased since the global financial crisis. As of fourth-quarter 2019, Italy became a net external creditor to the rest of the world. The economy is, moreover, running a current account surplus of around 3% of GDP, the eighth highest external surplus in the world in absolute terms.

Certo! Era il 2019, ma è chiaro? Li vedete i numeretti? Avete capito?

Negli altri passaggi si mettono in rilievo altri elementi positivi del nostro Paese – eh sì, ne abbiamo/avevamo molti nonostante tutto – e anche le criticità ormai note.

Dobbiamo però capire che se fossimo meno pirla il nostro minor debito privato lo dovremmo far pesare perché il debito è debito e anzi è proprio quello privato ad essere il vero problema.

Il debito pubblico, come si vede bene in queste settimane è sempre e comunque la vera ancora di salvezza, basta guardare cosa hanno fatto FED, Bank of China e buon ultima Bank of Japan (qui le ultime news: https://www.boj.or.jp/en/mopo/mpmsche_minu/index.htm/) le quali stanno garantendo la qualunque mentre la BCE fa il doppio gioco tenendo, sia detto in termini tecnici, per le palle Paesi come il nostro, e non solo.

Insomma, ci tengono a bagnomaria anche se di carte da giocare ne avremmo.

Resta il dubbio che sotto traccia qualcuno stia lavorando per salvare la baracca, magari facendo leva sul fatto che oggi Cina, Russia, Stati Uniti e forse anche qualcun altro ci stanno facendo l’occhiolino in tutti i modi possibili. E noi siamo bravi a stare col piede in due o più scarpe. Ma occhio perché qualunque salvataggio non sarà gratis.

Non ci amano, ma hanno una paura matta che facciamo saltare tutto il castello di carte.

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