Stanno per arrivare. Ormai mancano poche settimane. EMA lancerà ad ottobre l’offensiva alla Covid-19 mandando sul fronte il battaglione degli anticorpi monoclonali.

Già che ci siamo diamo un’occhiata anche in virtù del fatto che ieri in Gazzetta Ufficiale italiana è stato pubblicato un Decreto del Ministero della Salute per la “Autorizzazione alla temporanea distribuzione dei medicinali a base dell’anticorpo monoclonale sotrovimab e proroga del decreto 6 febbraio 2021.” (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/29/21A04521/sg).

Leggendo il nuovo Decreto apprendiamo che scende in pista l’anticorpo monoclonale di GlaxoSmithKlineSotrovimab” il quale si unisce al “Bamlanivimab” e all’associazione “Bamlanivimab-Etesevimab” prodotti da Eli Lilly già in circolazione da febbraio (Decreto ministeriale dell’8/2/21: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/02/08/21A00788/SG). Qui per chi volesse c’è la distribuzione deie prodotti Eli Lilly a livello mondiale: https://www.lilly.com/disease-areas/covid19-antibody-allocation-transparency.

Queste autorizzazioni sono successive, come di consueto, a quelle rilasciate da EMA. E infatti qui riportiamo quella del 21/5/21 (https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1289823/2021.05.21_com_EMA_COVID-19_raccomandazioni_uso_sotrovimab_IT.pdf/d33d2817-bd50-6ca4-2305-43b82251e51e) dove ci ricordano cos’è il Sotrovimab.

Sotrovimab (noto anche come VIR-7831 e GSK4182136) è un anticorpo monoclonale che agisce contro il SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19. Un anticorpo monoclonale è un tipo di proteina che si lega ad una struttura specifica (chiamata antigene). Sotrovimab è progettato per legarsi alla proteina spike del SARS-CoV-2, riducendo la capacità del virus di penetrare nelle cellule dell’organismo.

Tutto bene fin qui con gli ottimi risultati di “uno studio che ha analizzato gli effetti di sotrovimab in pazienti ambulatoriali adulti con sintomi di COVID-19 lievi“. Morti 3 su 291 nel confronto con i 21 su 292 del gruppo placebo (chissà cosa avranno dato a quei poveretti per far tornare i conti? Sono malizioso eh!).

Si raccomanda quindi la somministrazione in pazienti dai 12 anni in su e dal peso di 40 kg in su, non sottoposti a ventilazione, con rischio maggiore di aggravamento.

Se andiamo direttamente sul sito di EMA troviamo il documento più articolato con ulteriori informazioni: https://www.ema.europa.eu/en/documents/referral/sotrovimab-also-known-vir-7831-gsk4182136-covid19-article-53-procedure-conditions-use-conditions_en.pdf.

Abbiamo tutti i fattori di rischio che rendono eligibili i soggetti da trattare, la posologia (500 mg per una infusione – teniamo a mente), indicazioni tecniche e controindicazioni.

Dal punto 5.4 al 5.6 iniziano i dubbi con la solita sequela di “non testato” che abbiamo già visto nelle autorizzazioni dei vaccini.

Prosegue poi con altre info tecniche sulla sperimentazione pre autorizzazione (temporanea).

Un altro documento ancora più dettagliato è qui: https://www.ema.europa.eu/en/documents/referral/sotrovimab-also-known-vir-7831-gsk4182136-covid19-article-53-procedure-assessment-report_en.pdf.

Per il monitoraggio abbiamo il sito AIFA (qui l’ultimo report: https://www.aifa.gov.it/-/monitoraggio-anticorpi-monoclonali-per-covid-19-pubblicato-il-diciassettesimo-report). Ma i dati riguardano la distribuzione e somministrazione, non l’efficacia.

Per tutte le info su cure e “vaccini” c’è la pagina dedicata da EMA: https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/public-health-threats/coronavirus-disease-covid-19/treatments-vaccines/covid-19-treatments.

Si noterà la non presenza di tutti i farmaci coi quali migliaia di medici ovunque nel mondo hanno curato e continuano a curare i pazienti a casa. Di fatto, a parte il Desametasone, sono tutti anticorpi monoclonali e “vaccini”.

Andiamo al fattore economico.

ADN Kronos del 20/11/20 decantava le proprietà taumaturgiche degli anticorpi monoclonali annunciandone l’arrivo e parlando di prezzi: https://www.adnkronos.com/covid-arriva-anticorpo-monoclonale-quanto-costera_3dcXpPBD6yBmrBFp7HnjeU. E sì! perché questi si fabbricano, come i “vaccini”, e qualcuno dovrà pur guadagnare.

Qui si parlava di particolare potenza che permetteva di realizzare prodotti da 100 mg a dose. Il che portava ad impotizzare un notevole abbassamento dei prezzi rispetto a versioni precedenti che viaggiavano sui grammi.

In realtà, come leggiamo nei documenti di approvazione (temporanea) siamo arrivati a 500 mg a dose (0,5 grammi) con un dimezzamento dei prezzi che restano pur sempre decisamente alti.

Sono andato a dare un’occhiata sul sito del Medicare degli Stati Uniti d’America (https://www.cms.gov/medicare/covid-19/monoclonal-antibody-covid-19-infusion) che mette sul piatto 450 dollari a infusione per il Tocilizumab, prodotto che peraltro è stato dichiarato inefficace in letteratura scientifica e quindi non comprendo il suo, seppur residuale, utilizzo anche in Italia.

Ho cercato documenti che precisassero il prezzo degli altri, ma forse non ho cercato bene. Voci giornalistiche parlano di cifre a tre zeri (fino a 2.000 euro) ad infusione.

In ogni caso parliamo di cifre importanti, mai paragonabili a quegli 80 euro a sacca per il plasma iperimmune utilizzato con ottimi risultati dal dottor Giuseppe De Donno nella fase acuta, nonché unica vera fase emergenziale, della cosiddetta pandemia.

Il dottor De Donno non è più con noi da due giorni. Vittima di un tritacarne mediatico che lo ha schiacciato per evitare che una cura a basso costo, nella quale il dono del plasma dei guariti era l’elemento chiave, potesse scompaginare i piani di Big Pharma.

Senza dimenticare che il plasma iperimmune salvava anche i pazienti in condizioni disperate, mentre gli anticorpi monoclonali fatti in fabbrica non possono essere somministrati a questi soggetti, come da documento della FDA americana in risposta a GlaxoSmithKline (https://www.fda.gov/media/149532/download) nel quale a pagina 3 leggiamo quanto segue.

Sotrovimab is not authorized for use in the following patient populations:

  • Adults or pediatric patients who are hospitalized due to COVID-19, or
  • Adults or pediatric patients who require oxygen therapy due to COVID-19, or
  • Adults or pediatric patients who require an increase in baseline oxygen flow rate due to COVID-19 in those patients on chronic oxygen therapy due to underlying non-COVID-19-related comorbidity.”
    Come già detto questi prodotti possono essere somministrati solo a pazienti che sono in condizioni “mild-to-moderate COVID-19”
    .

Pensavamo che fosse tutto orientato alla vaccinazione di massa?

Beh! Sbagliavamo.

Che ci si strozzino i signori di Big Pharma coi soldi che hanno guadagnato e continueranno a guadagnare con questa “emergenza”.

Perché, quasi dimenticavo, anche i monoclonali saranno distribuiti solo fino a quando la cosiddetta pandemia durerà. E durerà a lungo.

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