Leggo su ANSA della scoperta di una nuova patologia provocata dalla Covid-19 che sarebbe potenzialmente letale e mi incuriosisco.

Molto meno di prima, però mi piace andare ancora a leggere studi e vedere di scovare la gabola, perché spesso la fregatura c’è, tra le righe degli stessi.

Abbiamo detto dell’agenzia publbicata da ANSA: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2024/05/15/scoperta-nuova-malattia-legata-al-covide-potenzialmente-mortale_4b9aceeb-435f-4650-810a-b9be65776910.html.

Andiamo sul sito di eBioMedicine del gruppo The Lancet: https://www.thelancet.com/journals/ebiom/home.

Facciamo una ricerca con la parola chiave “MIP-C“, che è la patologia individuata ed escono alcuni risultati tra i quali mi interessano i primi due.

Il primo è lo studio in questione: https://www.thelancet.com/journals/ebiom/article/PIIS2352-3964(24)00171-3/fulltext.

Il secondo invece è un altro studio che ha individuato le presunte proprietà del siero della Pfizer che sarebbe in grado di prevenire altre malattie: https://www.thelancet.com/journals/ebiom/article/PIIS2352-3964(24)00135-X/fulltext.

Ma andiamo con ordine.

Lo studio citato da ANSA, “MDA5-autoimmunity and interstitial pneumonitis contemporaneous with the COVID-19 pandemic (MIP-C)“, è uno studio inglese a più mani e ha individuato un aumento di casi di alcune patologie autoimmuni simil brinchiali dal 2020 in avanti.

Senza andare troppo per le lunghe la MIP-C sarebbe stata indentificata come malattia che attacca i polmoni arivando anche, in 8 casi, alla morte del paziente. Da qui il “potenzialmente letale” buttato in faccia al lettore.

Come dice ANSA, il bello è che la potete contrarre anche se avete avuto la Covid-19 in forma lieve, ovvero, si intende, se vi hanno fatto un tampone positivo. Ma siccome i tamponi erano farlocchi potete stare tranquilli, a meno che non abbiate fatto la punturina.

E sì, perché andando a leggere l’articolo che presenta lo studio veniamo a sapere che il 58% dei pazienti che avrebbero contratto la MIP-C erano stati “vaccinati” col salvifico siero.

La domanda è: Quanti sono i morti tra coloro che si erano fatti la peretta?

Domanda che non ha risposta, ma nel paragrafo “Relationship to COVID-19 infection or vaccination” (Relazione con l’infezione o la vaccinazione da COVID-19) troviamo informazioni utili su coloro che la malattia se la sono presa.

Occhio perché questa è interessante.

Intanto ci fanno sapere che i casi sono emersi dopo la seconda e terza ondata di “infezioni”, quindi a ridosso dell’inizio delle salvifiche punzonature.

Poi ci informano degli effetti della sperimentazione.

Leggiamo: “Per quanto riguarda le vaccinazioni, la diffusione complessiva della vaccinazione SARS-CoV-2 nel Regno Unito e nella regione dello Yorkshire è stata del 90% e abbiamo osservato una forte sovrapposizione tra i tempi di vaccinazione nel 2021 e l’aumento della malattia MDA5+“.

Poi cercano di svicolare un po’, ma devono dare dei numeri e questi sembrano essere impietosi.

Leggiamo: “36/60 casi (60%) sono stati vaccinati prima della positività anti-MDA5, 14/60 (23,3%) sono stati vaccinati dopo, di cui 2/14 (14,2%) hanno avuto una riacutizzazione della malattia“.

Cioè, tra prima e dopo sono 50 i pazienti (su 60) che avevano fatto la punturina e hanno avuto problemi.

Ripeto che parliamo di numeri oggettivamente piccoli (60 casi), ma è interessante notare come l’ANSA “non si sia accorta” di questi dati che mettono in correlazione l’insorgere della patologia, o anche il suo riacutizzarsi, con l’assunzione del salvifico siero.

Leggendo poi la discussione conclusiva abbiamo un altra conferma.

Leggiamo: “Anche la patogenesi di MDA5+-DM è poco conosciuta, ma il nostro lavoro su 60 nuovi casi e quello proveniente da tutto il mondo mostra buone prove di un collegamento tra l’infezione da SARS-CoV-2 e la vaccinazione e forse entrambi“.

Però non ditelo a quelli dell’ANSA, altrimenti vanno in tilt.

Detto questo passiamo al secondo studio solo per far notare uno di quei dettagli che, ovviamente al mio occhio di cattivone complottista, qualificano gli studi fatti apposta per creare il falso mito delle onnipotenti “vaccinazioni” a mRNA.

In “Specific and off-target immune responses following COVID-19 vaccination with ChAdOx1-S and BNT162b2 vaccines—an exploratory sub-study of the BRACE trial” di magnificano le virtù del “BNT162b2” il quale è ovviamente il siero della Cominarty (Pfizer-BioNTech).

Basta però andare a legger chi ha finanziato lo studio per far sorgere giusto un piccolo dubbio.

Leggiamo: “Bill & Melinda Gates Foundation, National Health and Medical Research Council, Swiss National Science Foundation and the Melbourne Children’s. BRACE trial funding is detailed in acknowledgements.“.

Notato il primo nome?

Quello della fondazione dalla quale è appena uscita l’ex moglie del filantropone Zio Bill?

Lo stesso che nel gennaio del 2018 rispondendo alla domanda di una giornalista al Forum di Davos su quanto fosse remunerativo essere un “filantropo delle vaccinazioni” disse che lo era eccome, avendo lui investito incassato 190 in vent’anni investendone 10.

Lo so che sono io quello che pensa male, ma continuo a farlo quando c’è di mezzo gente di quel tipo.

Ad ogni modo avete a disposizione i link per andare a leggere i due studi e farvi la vostra idea su quanto abbiamo detto in questo articolo.


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