Ilan Pappé è uno storico israeliano che ha scritto numerosi libri fortemente critici contro il sionismo sulla questione israelo-palestinese.
Un titolo tra i tanti è: “La pulizia etnica della Palestina“.
Recentemente è stato qui in Italia per un incontro pubblico ed è anche stato intervistato da giornali e televisioni.
A inizio settimana si è recato negli USA ed è incappato in una spiacevole situazione.
Leggiamo quanto accaduto nelle dichiarazioni di Pappé a Middle East Eye.

L’eminente accademico israeliano Ilan Pappé ha detto di essere stato interrogato dall’FBI dopo essere arrivato negli Stati Uniti lunedì 13 maggio.

Arrivato all’aeroporto di Detroit, l’accademico – noto per le sue opinioni e ricerche fortemente antisioniste – ha detto di essere stato sottoposto a due ore di interrogatorio.

Tra le domande gli è stato chiesto se fosse un sostenitore di Hamas e se considerasse l’assalto israeliano a Gaza un “genocidio”.
“I due uomini della squadra non erano offensivi o scortesi, dovrei dire, ma le loro domande erano davvero fuori dal mondo!” Ha scritto Pappé su Facebook.
“Hanno avuto una lunga conversazione telefonica con qualcuno (gli israeliani?) e dopo aver copiato tutto ciò che c’era sul mio telefono mi hanno permesso di entrare.”
Un certo numero di attivisti filo-palestinesi hanno messo in guardia dalla crescente pressione esercitata dalle autorità statali negli Stati Uniti e in Europa contro importanti oppositori della guerra di Israele a Gaza.
Pappé ha citato anche il trattamento riservato al medico anglo-palestinese e rettore dell’Università di Glasgow Ghassan Abu Sittah, che il 12 aprile è stato fermato in un aeroporto tedesco e gli è stato rifiutato l’ingresso nel Paese.
Stava viaggiando per partecipare a una conferenza sulla Palestina per la quale aveva ricevuto un invito, ma gli è stato imposto un divieto di viaggio in tutta l’area Schengen per un anno che gli ha impedito di viaggiare in 29 paesi di tutta Europa.
Il divieto è stato revocato all’inizio di questa settimana.
“So che molti di voi hanno avuto esperienze ben peggiori, ma dopo che Francia e Germania hanno negato l’ingresso al rettore dell’università di Glasgow perché palestinese… Solo Dio sa cosa succederà dopo”, ha scritto Pappé.
“Azioni come questa da parte degli Stati Uniti o dei paesi europei, intraprese sotto la pressione della lobby filo-israeliana o dello stesso Israele, odorano di puro panico e disperazione in reazione al fatto che Israele sta rapidamente diventando uno stato paria con tutte le implicazioni di un tale status.”

(Articolo originale: https://www.middleeasteye.net/news/israeli-academic-illan-pappe-interrogated-us-intelligence)

Ilan Pappé ha ribadito la sua idea sulla possibile soluzione della questione con la nascita di un unico stato laico e democratico nel quale finalmente i due popoli possano vivere in pace.
Soluzione che sposano in pieno gli ebrei ultraortodossi (e anche io nel mio piccolo) che vengono quotidianamente attaccati nel loro stesso paese dalle forze di polizia a causa della loro opposizione al regime sionista.

Aggiungo infine un paio di articoli di fine 2023 per ricordare le idee espresse dal Pappé.

Ilan Pappé: “Deriva messianica, il sionismo verso la sua fine” (https://ilmanifesto.it/ilan-pappe-deriva-messianica-il-sionismo-verso-la-sua-fine)

Ilan Pappé, storico. Sulla Palestina la soluzione è uno stato laico e democratico (https://www.lifegate.it/ilan-pappe-intervista)

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