Tra le novità del nuovo anno c’è la tassa sui sacchetti biodegradabili che trovi al supermercato e che sei obbligato ad utilizzare se vuoi comprare frutta e verdura.

Esce oggi un articolo de ilGiornale.it (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tassa-sui-sacchetti-plastica-fa-ricca-manager-renziana-1479003.html) che mette in fila i puntini per arrivare ai possibili beneficiari della faccenda.

Articolo dettagliato che riporta correttamente i dati contenuti in un emendamento al D.L. Mezzogiorno del 2017 arrivato in commissione parlamentare, grazie alla deputata Bianchi del PD, il 3 agosto 2017.

Perché le fregature – per noi – e i regali – per gli amici – lor signori li preparano spesso mentre i fessi sono al mare a mostrar le chiappe chiare.

Si invita alla lettura dell’articolo di Giuseppe Marino per avere un’idea della vicenda.

In sintesi, al di là della fregatura per tutti noi, il regalo andrà alla Novamont – che gestisce l’80% del mercato – dell’A.D. Catia Bastioli, casualmente leopoldina di primo pelo (2011), altrettanto casualmente nominata cavaliere del lavoro qualche mese fa, e ancora e sempre casualmente visitata dal fenomeno di Rignano d’Arno – al secolo Teo “Er Bomba” Renzi – a metà novembre (http://www.lastampa.it/2017/11/15/multimedia/edizioni/novara/selfie-strette-di-mano-treno-di-corsa-alla-novamont-la-toccata-pd-fuga-di-matteo-renzi-a-novara-con-il-p2ibOcuSZlKuPO092Q7NbN/pagina.html) nel suo tour ferroviario.

Ora, al di là della supposizione basata sulla serie non indifferenze di “coincidenze” sottolineate da Marino, a me preme di soffermarmi sul testo dell’emendamento.

Vorrei che il lettore avesse contezza di ciò che le contorte menti piddine hanno partorito.

Delle volte se non ci fosse dietro un favore ad amici verrebbe da pensare che siano degli idioti.

E invece no! Invece questi lo fanno apposta.

L’emendamento andava a modificare il D.L. n° 91 del 20 giugno 2017 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/20/17G00110/sg) denominato “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”.

E già qui uno si chiede cosa minchia possano centrare i sacchetti biodegradabili con lo sviluppo del Mezzogiorno, ma sappiamo come vanno le cose in questi casi. I favori si piazzano dove c’è posto.

Ne deriva la Legge n° 123 del 3 agosto 2017 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/08/12/17G00139/sg) dalla quale estrapoliamo per il vostro sommo godimento il testo aggiuntivo.

All’articolo 9, il comma 1 e’ sostituito dal seguente: «1. I numeri da 1 a 7 della parte premessa all’introduzione dell’allegato D alla parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dal seguente:
“1. La classificazione dei rifiuti e’ effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER ed applicando le disposizioni contenute nella decisione 2014/955/UE e nel regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014, nonche’ nel regolamento (UE) 2017/997 del Consiglio, dell’8 giugno 2017″».
Nel capo III, dopo l’articolo 9 sono aggiunti i seguenti: «Art. 9-bis. (Disposizioni di attuazione della direttiva (UE) 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, che modifica la direttiva 94/62/CE per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero. Procedura d’infrazione n. 2017/0127).
– 1. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 217, comma 1, dopo le parole: “Il presente titolo disciplina la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio sia per prevenirne e ridurne l’impatto sull’ambiente” sono inserite le seguenti: “, favorendo, fra l’altro, livelli sostenuti di riduzione dell’utilizzo di borse di plastica,” e dopo le parole: “come integrata e modificata dalla direttiva 2004/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio” sono inserite le seguenti: “e dalla direttiva (UE) 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio”;
b) all’articolo 218, comma 1, dopo la lettera dd) sono aggiunte le seguenti: “dd-bis) plastica: un polimero ai sensi dell’articolo 3, punto 5), del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, a cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze e che puo’ funzionare come componente strutturale principale delle borse; dd-ter) borse di plastica: borse con o senza manici, in plastica, fornite ai consumatori per il trasporto di merci o prodotti; dd-quater) borse di plastica in materiale leggero: borse di plastica con uno spessore della singola parete inferiore a 50 micron fornite per il trasporto; dd-quinquies) borse di plastica in materiale ultraleggero: borse di plastica con uno spessore della singola parete inferiore a 15 micron richieste a fini di igiene o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi; dd-sexies) borse di plastica oxo-degradabili: borse di plastica composte da materie plastiche contenenti additivi che catalizzano la scomposizione della materia plastica in microframmenti; dd-septies) borse di plastica biodegradabili e compostabili: borse di plastica certificate da organismi accreditati e rispondenti ai requisiti di biodegradabilita’ e di compostabilita’, come stabiliti dal Comitato europeo di normazione ed in particolare dalla norma EN 13432 recepita con la norma nazionale UNI EN 13432:2002; dd-octies) commercializzazione di borse di plastica: fornitura di borse di plastica a pagamento o a titolo gratuito da parte dei produttori e dei distributori, nonche’ da parte dei commercianti nei punti vendita di merci o prodotti”;
c) all’articolo 219, comma 3, dopo la lettera d) sono aggiunte le seguenti: “d-bis) gli impatti delle borse di plastica sull’ambiente e le misure necessarie al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’utilizzo di borse di plastica; d-ter) la sostenibilita’ dell’utilizzo di borse di plastica biodegradabili e compostabili; d-quater) l’impatto delle borse oxo-degradabili, come definito dalla Commissione europea ai sensi dell’articolo 20-bis, paragrafo 2, della direttiva 94/62/CE”;
d) all’articolo 219, dopo il comma 3 e’ inserito il seguente: “3-bis. Al fine di fornire idonee modalita’ di informazione ai consumatori e di consentire il riconoscimento delle borse di plastica commercializzabili, i produttori delle borse di cui agli articoli 226-bis e 226-ter, ferme le certificazioni ivi previste, devono apporre su tali borse i propri elementi identificativi, nonche’ diciture idonee ad attestare che le borse prodotte rientrino in una delle tipologie commercializzabili. Alle borse biodegradabili e compostabili si applica il disciplinare delle etichette o dei marchi adottato dalla Commissione, ai sensi dell’articolo 8-bis della direttiva 94/62/CE”;
e) dopo l’articolo 220 e’ inserito il seguente: “Art. 220-bis. (Obbligo di relazione sull’utilizzo delle borse di plastica). – 1. Il Consorzio nazionale imballaggi di cui all’articolo 224 acquisisce dai produttori e dai distributori di borse di plastica i dati necessari ad elaborare la relazione annuale prevista dall’articolo 4, paragrafo 1-bis, della direttiva 94/62/CE e comunica tali dati alla Sezione nazionale del Catasto dei rifiuti, avvalendosi del modello di dichiarazione ambientale di cui alla legge 25 gennaio 1994, n. 70, che, a tal fine, e’ modificato con le modalita’ previste dalla medesima legge. Le informazioni sono fornite per via telematica e riguardano ciascuna categoria di borse di plastica di cui all’articolo 218, comma 1, lettere dd-ter), dd-quater), dd-quinquies), dd-sexies) e dd-septies). 2. I dati sono elaborati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in attuazione della metodologia di calcolo dell’utilizzo annuale pro capite di borse di plastica e dei modelli di segnalazione stabiliti ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 1-bis, della direttiva 94/62/CE. Dal 27 maggio 2018, i dati relativi all’utilizzo annuale delle borse di plastica in materiale leggero sono comunicati alla Commissione europea con la relazione sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, in conformita’ all’articolo 12 della medesima direttiva”;
f) all’articolo 224, comma 3, lettera g), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “nonche’ campagne di educazione ambientale e di sensibilizzazione dei consumatori sugli impatti delle borse di plastica sull’ambiente, in particolare attraverso la diffusione delle informazioni di cui all’articolo 219, comma 3, lettere d-bis), d-ter) e d-quater)”;
g) nel titolo II della parte quarta, dopo l’articolo 226 sono aggiunti i seguenti: “Art. 226-bis. (Divieti di commercializzazione delle borse di plastica). – 1. Fatta salva comunque la commercializzazione delle borse di plastica biodegradabili e compostabili, e’ vietata la commercializzazione delle borse di plastica in materiale leggero, nonche’ delle altre borse di plastica non rispondenti alle seguenti caratteristiche: a) borse di plastica riutilizzabili con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco: 1) con spessore della singola parete superiore a 200 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 30 per cento fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano generi alimentari; 2) con spessore della singola parete superiore a 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10 per cento fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano esclusivamente merci e prodotti diversi dai generi alimentari; b) borse di plastica riutilizzabili con maniglia interna alla dimensione utile del sacco: 1) con spessore della singola parete superiore a 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 30 per cento fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano generi alimentari; 2) con spessore della singola parete superiore a 60 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10 per cento fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano esclusivamente merci e prodotti diversi dai generi alimentari. 2. Le borse di plastica di cui al comma 1 non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unita’ deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite. Art. 226-ter. (Riduzione della commercializzazione delle borse di plastica in materiale ultraleggero). – 1. Al fine di conseguire, in attuazione della direttiva (UE) 2015/720, una riduzione sostenuta dell’utilizzo di borse di plastica, e’ avviata la progressiva riduzione della commercializzazione delle borse di plastica in materiale ultraleggero diverse da quelle aventi entrambe le seguenti caratteristiche, attestate da certificazioni rilasciate da organismi accreditati: a) biodegradabilita’ e compostabilita’ secondo la norma armonizzata UNI EN 13432:2002; b) contenuto minimo di materia prima rinnovabile secondo le percentuali di cui al comma 2, lettere a), b) e c), determinato sulla base dello standard di cui al comma 4. 2. La progressiva riduzione delle borse di plastica in materiale ultraleggero e’ realizzata secondo le seguenti modalita’: a) dal 1º gennaio 2018, possono essere commercializzate esclusivamente le borse biodegradabili e compostabili e con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 40 per cento; b) dal 1º gennaio 2020, possono essere commercializzate esclusivamente le borse biodegradabili e compostabili e con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 50 per cento; c) dal 1º gennaio 2021, possono essere commercializzate esclusivamente le borse biodegradabili e compostabili e con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 60 per cento. 3. Nell’applicazione delle misure di cui ai commi 1 e 2 sono fatti comunque salvi gli obblighi di conformita’ alla normativa sull’utilizzo dei materiali destinati al contatto con gli alimenti adottata in attuazione dei regolamenti (UE) n. 10/2011, (CE) n. 1935/2004 e (CE) n. 2023/2006, nonche’ il divieto di utilizzare la plastica riciclata per le borse destinate al contatto alimentare. 4. Gli organismi accreditati certificano la presenza del contenuto minimo di materia prima rinnovabile determinando la percentuale del carbonio di origine biologica presente nelle borse di plastica rispetto al carbonio totale ivi presente ed utilizzando a tal fine lo standard internazionale vigente in materia di determinazione del contenuto di carbonio a base biologica nella plastica ovvero lo standard UNI CEN/TS 16640. 5. Le borse di plastica in materiale ultraleggero non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unita’ deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti imballati per il loro tramite”; h) all’articolo 261, dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti: “4-bis. La violazione delle disposizioni di cui agli articoli 226-bis e 226-ter e’ punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25.000 euro. 4-ter. La sanzione amministrativa di cui al comma 4-bis e’ aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure un valore di queste ultime superiore al 10 per cento del fatturato del trasgressore, nonche’ in caso di utilizzo di diciture o altri mezzi elusivi degli obblighi di cui agli articoli 226-bis e 226-ter. 4-quater. Le sanzioni di cui ai commi 4-bis e 4-ter sono applicate ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689; all’accertamento delle violazioni provvedono, d’ufficio o su denunzia, gli organi di polizia amministrativa, fermo restando quanto previsto dall’articolo 13 della citata legge n. 689 del 1981”. 2. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni pubbliche provvedono agli adempimenti previsti dal presente articolo con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Tutta questa cervellotica sequela di idiozie servirebbe per regolamentare quella che, dicono loro, sarebbe l’eliminazione dei sacchetti di plastica.

E grazie a questo testo alcuni amici festeggiano un inizio d’anno coi botti.

Ricordatevelo la prossima volta che andate al supermercato.

Aggiunta importante (vedi anche sotto).

Il 6 Gennaio 2017 in una intervista a Rainews il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani ha ricordato che il provvedimento era dovuto in quanto l’Italia è sottoposta a procedura d’infrazione.

Non è chiaro però per quale  motivo l’Italia sia incorsa nella procedura dal momento che nel documento http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52015AG0003(01)&qid=1515233172833&from=EN, unico nel quale si evincono date e scadenze da rispettare nel crono-programma di riduzione dell’uso di sacchetti di plastica leggera, non sono evidenziate date precedenti ad una prima scadenza fissata per il 2019.

Tra l’altro entro tale scadenza l’uso di questi sacchetti dovrà essere limitato entro le 90 unità pro capite in quella data (da capire come si  evinceranno i dati statistici e come saranno controllati. E’ tutto scritto, ma vorrei capirne l’applicazione pratica).

Dal momento che si cita una procedura di infrazione a carico del nostro Paese (la 2017/0127: http://eurinfra.politichecomunitarie.it/ElencoAreaLibera.aspx) per mancato recepimento di direttiva europea sulla riduzione dei sacchetti di plastica aggiungo alcuni links utili per chi volesse approfondire.

Direttiva CE 94/62 da cui tutto origina: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A31994L0062

Direttiva UE 2017/0127 che modifica la  Direttiva CE di cui sopra (testo che fa da riferimento attualmente di cui aggiungo alcuni links per completezza d’informazione).

Proposta della Commissione Europea: http://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:b68494d2-999f-11e5-b3b7-01aa75ed71a1.0014.02/DOC_1&format=PDF (e allegato: http://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:b68494d2-999f-11e5-b3b7-01aa75ed71a1.0014.02/DOC_2&format=PDF).

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52015PC0124&qid=1515233172833&from=EN

Posizione del Consiglio: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52015AG0003(01)&qid=1515233172833&from=EN

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