Quando – si spera presto anche se l’aria che tira in Italia come all’estero è piuttosto pesante – troveremo finalmente un giudice a Berlino nella documentazione a supporto dell’accusa di omicidio doloso plurimo, per non dire strage o anche genocidio, spiccherà la circolare emessa dal Miniistero della Salute del signor Roberto Speranza e dei suoi Direttori Generali Giovanni Rezza e Andrea Urbani.

La notizia sul sito del Ministero (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5449) “Covid-19, nuova circolare del Ministero aggiorna le linee guida per le cure domiciliari” che segue, lo ricordiamo, la pronuncia del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di Ministero e AIFA contro una sentenza che a sua volta pareva aver sbloccato la situazione in tema di cure domiciliari, reca anche il documento (https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=77456&parte=1%20&serie=null) dal quale leggiamo alcuni estratti.

Non esistono, ad oggi,evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato.” (pag. 10-11)

Dopo aver ribadito la bontà del protocollo omicida “Tachipirina e vigile attesa” si vanno a colpire le vitamine che sono fondamentale supporto in qualsiai terapia domiciliare così come dimostrato dai medici che fortunatamente stanno continuando a curare a casa i pazienti.

A pagina 13 troviamo poi i “FARMACI NON RACCOMANDATI PER IL TRATTAMENTO DEL COVID-19” e si torna alla carica contro uno dei farmaci più importanti nella lotta contro la malattia.

L’utilizzo diclorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione. Numerosi studi clinici randomizzati ad oggi pubblicati concludono per un’inefficacia del farmaco a fronte di un aumento degli eventi avversilegati all’uso del farmaco, seppur non gravi. Ciò rende negativo il rapporto fra i benefici e i rischi dell’uso di questo farmaco.

Il riferimento dovrebbe essere ai tre studi, uno inventato e due fatti appositamente con dosi e tempistiche sbagliate, ampiamente sbugiardati in ambiente scientifico, ma che questi signori continuano a richiamare senza pudore.

Per inciso nella bibliografia di fine circolare non c’è nessun rimando così come questi signoria fingono di non conoscer i numerosi studi di alto livello che hanno confermato utilità e non pericolosità dell’idrossiclorochina.

Segnalo inoltre il consueto falso del “caso confermato: un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici;” (pag. 9)

Per non dimenticare che secondo lor signori un caso confermato non necessità di diagnosi clinica. E’ sufficiente il risultato positivo di un test che ha attendibilità pari a zero.

Ognuno tragga le conclusioni.

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