Quello firmato in questi giorni a Roma tra Italia e Francia è un trattato che aveva suscitato dubbi sulla possibile sottomissione nostrana ai cugini d’oltralpe.

Ora, a meno che non vi siano, di solito ci sono e qualcuno ne ha parlato pur senza esibire prove documentali, ulteriori documenti segretati di cui non abbiamo contezza non mi pare di riscontrare nulla di particolarmente preoccupante su questo piano sia nel testo del “Trattato Italia-Francia” che in quello del “Programma di lavoro Italo-Francese“.

I documenti li troviamo qui: https://www.governo.it/it/articolo/firma-del-trattato-italia-francia-al-quirinale/18658.

Il PDF del trattato è questo: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Trattato_del_Quirinale.pdf.

Il PDF del programma di lavoro è questo: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Programma_di_lavoro.pdf.

Certo, qualche rimando interpretabile come porta aperta verso la sottomissione, per esempio in ambito militare, lo troviamo anche. Ma dalla lettura dei due documenti emerge invece, così come accaduto per il trattato di Aquisgrana, firmato nel gennaio 2019 da Francia e Germania, la volontà di forzare la mano nell’ottica di far avanzare la costruzione europea.

Lo si nota da molti dettagli che non sto qui a elencare.

Sottolineo tra gli altri la questione elettorale che, al di là delle consuete paturnie sulla disinformazione e lo interferenze esterne, mette in chiaro come si voglia andare a insistere sulla creazione di un sentimento europeo, soprattutto fra i giovani, nonché spingere per la formazione di liste transanazionali alle elezioni europee (Punto “3.1. Promuovere la cittadinanza europea” e “3.2 Difendere i nostri valori fondamentali” a pag. 5 del programma).

Gli spunti principali sono questi oltre a ribadire concetti triti e ritriti come quello dell’appartenenza alle istituzioni internazionali, ONU e NATO in testa. Il che fa un po’ sorridere se si pensa che proprio Macron ha più volte definito, ma si sa che le parole volano al vento, la NATO come un cadavere. Perché entrambi i paesi la pipì fuori dal vasino la possono fare fino a un certo punto.

Detto questo ci siamo sorbiti l’ennesima fanfaronata del dinamico trio Mattarella-Draghi-Macron che, mano nella mano (che teneri! Come i bimbi che vogliono sottoporre alla sperimentazione di massa), hanno sancito il rinnovato accordo tra i due paesi.

Va bene così, tanto sappiamo che a Roma e Parigi nulla si decide e questi personaggi sono solo pedine nelle mani degli oligarchi apolidi che dominano il mondo e ai quali costoro rispondono. Poi però il conto lo paghiamo noi.

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