A coloro che si ostinano a credere che i media di regime facciano vera informazione, non pura e semplice propaganda, e lavorino per permettere al pubblico di comprendere al meglio la realtà consiglio la visione/somministrazione del lavoro di Massimo Mazzucco che ha sapientemente confezionato un nuovo documentario focalizzando l’attenzione sulla storia che ha preceduto il 24 febbraio 2022 e l’inizio di quella che la Russia definisce “Azione militare speciale” in Ucraina. Però mi raccomando, dopo il tiggì.

Ho già condiviso molto altro materiale che tivvù e giornali di regime non vi faranno vedere, o che cercheranno di screditare alla loro maniera, oltre ai nomi di (veri) giornalisti presenti sul campo, chi da anni chi da mesi.

Ricordo ancora che in Donbass professionisti come Vittorio Rangeloni, Giorgio Bianchi, Maurizio Vezzosi e gli unici anglofoni Patrick Lancaster e Max Clarkes stanno facendo un lavoro importante di demistificazioni delle immense e innumerevoli fandonie inventate da media e governo ucraino eveicolate senza alcun filtro obiettivo dai nostri corrotti strilloni.

Se però volete continuare a credere al Piagnerelli di turno che trova “casualmente” una Bibbia tra le macerie proprio il giorno in cui nella cittadina in cui lo spediscono arriva l’elemosiniere papale a fare la sua comparsata;

O se siete ancora convinti che i russi stiano facendo stragi ovunque torturando, violentando, distruggendo e uccidendo a sangue freddo mentre i neonazisti di Azov non sono i reali artefici delle nefandezze ascritte agli avversari;

Se pensate che sia normale ritenere attendibile la storiella dei russi cattivi che si alzano un mattino e decidono di attaccre l’Ucraina e con essa il “Mondo Libero” occidentale;

Se proprio non riuscite a capire che quelli che vi stanno portando ad accettare l’Italia in guerra e che la pace si farebbe con le armi sono gli stessi che vi hanno raccontato per due anni la scienza al contrario;

Se proprio non ce la fate a comprendere che la guerra e le sanzioni sono prima di tutto contro di noi.

Allora non so se questo lavoro riuscirà a darvi la sveglia che vi serve.

Però giova tentare.

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