Congolese security forces secure the streets of Kinshasa, Democratic Republic of Congo, on Sunday May 19, 2024, after Congo's army said it has "foiled a coup" and arrested the perpetrators, including several foreigners, following a shootout between armed men in military uniform and guards of a close ally of Congo's president that left three people dead in the capital, Kinshasa. (AP Photo/Samy Ntumba Shambuyi)

Ci sono notizie che per i media di regime nostrani più o meno non esistono.

E’ il caso della sanguinosa guerra civile in Sud Sudan così come dell’esodo di massa degli armeni dal Nagorno Karabakh, tanto per dirne due.

Quello del colpo di stato tentato nella Repubblica Democratica del Congo è un altro di quei casi dei quali misteriosamente si preferisce non parlare troppo.

Avevo condiviso anche io una parte del discorso del Presidente Félix Antoine Tshilombo Tshisekedi tratta da una intervista alla tivvù francese di due settimana fa.

In quel contesto Tshisekedi aveva parlato del cambio di passo ormai in atto nella maggior parte die paesi africani che stanno rivolgendo la loro attenzione a partner più affidabili e rispettosi nei loro confronti.

Sottolineava poi come fosse aperto alla possibile ripresa dei contatti con l’Europa, ma a condizione che finalmente cessasse il trattamento da “Dominanti-Dominati” di durata secolare grazie al quale in sostanza abbiamo saccheggiato l’Africa delle sue risorse materiali e umane portando ben poco in cambio.

La Cina e la Russia invece trattano da pari a pari queste popolazioni e lo fanno da almeno vent’anni garantendo l’una il sostegno sul piano pratico dello sviluppo economico e l’altra su quello militare.

In tal senso si veda la questione del Niger che ha fatto sloggiare prima i francesi e poi gli statunitensi che avevano provato a sostituirsi ai primi accogliendo invece a braccia aperte le milizie russe.

Nell’elenco dei paesi che stanno cacciando gli sfrittatori occidentali ci sono anche Burkina Faso e Senegal, giusto per citarne altri due di quelli più in vista. Ma tanti altri lavorano più sottotraccia con lo stesso obiettivo.

Tornando alla RDC il colpo di stato ha avuto un primo successo, ma subito dopo è stato represso anche con l’uccisione di alcuni dei suoi leader.

Segnalo alcuni articoli dal sito Africa News per chi volesse approfondire alcuni aspetti della vicenda.

Sull’uccisione dei leader della rivolta: https://www.africanews.com/2024/05/20/drc-the-leader-of-the-coup-attempt-killed-by-the-congolese-army/.

Sul ritorno alla normalità nella capitale Kinshasa: https://www.africanews.com/2024/05/21/kinshasa-resumes-normalcy-following-presidential-palace-attack/.

Ultimo cenno alla situazione di tre statunitensi che sono stati arrestati e accusati di aver preso parte al tentato colpo di stato in qultà di agenti della CIA (https://www.africanews.com/2024/05/21/3-americans-accused-of-involvement-in-drc-coup-attempt/).

Leggo che uno dei tre secondo i suoi famigliari sarebbe un semplice turista (https://www.africanews.com/2024/05/23/american-caught-in-congo-failed-coup-was-on-vacation-in-africa-family/), ma il fatto che gli USA vogliano la conferma della sua nazionalità dal governo della RDC mi lascia un po’ perplesso. E poi i documenti che proverebbero il suo conivolgimento diretto sarebbero nelle mani dell’esercito congolese.

Comunque il video nel quale lui e un altro ragazzo vengono arrestati e nel quale lui implora letteralmente di non essere ucciso potrebbe far pensare che possa essere finito in mezzo alla faccenda magari per colpa di qualcuno che ha così inteso coprirsi mandando un innocnte allo sbaraglio.

Si vedrà, ma resta un evento importante che si aggiunge ai tanti di queste settimane convulse, a partire dal tentato assassinio del premier slovacco Fico fino ad arrivare all’abbattimento dell’elicottero presidenziale iraniano che ha portato alla morte del primo ministro e del ministro degli esteri – su questo episodio tengo a sottolineare che non escludo la pista interna poiché le modalità descritte fin da principio mi lasciano quantomeno perplesso. Ciò non toglie che possa essersi trattato di un colpo inferto da qualche servizio occidentale a un paese che è già stato sollecitato in modo pesante da Tel Aviv nelle scorse settimane.

In ogni caso la pentola bolle e la pressione sta diventando sempre più alta un po’ in tutto il mondo – anche quel che accade in Nuova Calendonia ne è testimonianza.

Ribadisco il mio pensiero, il mondo non sta cambiando, è già cambiato ed è la Cina il nuovo ras del quartiere, con la Russia a far da braccio armato.

La domanda resta sempre la stessa (sempre che la mia lettura sia corretta):

Quando ce lo diranno apertamente?

E soprattutto, come ci condurranno alla verità, con un’altro bagno di sangue mondiale o no?

La storia è maestra in tal senso, ma si spera sempre che possa andare in modo differente dal solito.

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