In questi giorni sto lasciando decantare le notizie prima di produrre un piccolo video (e se poi dura un’ora?) nel quale vorrei dare la mia idea sulla crisi di governo, e sue cause e le conseguenze. Un’idea che essendo assente da qualsiasi – e ne ho lette e ascoltate tante – analisi al 99% sarà sbagliata, ma c’è quell’1% che mi fa sperare di aver azzeccato la chiave di lettura corretta. Se ne riparlerà poi.

Nel frattempo mi sono divertito – dalle mi parti il tafazzismo esasperato raggiunge vette colossali – ad ascoltare i discorsi del signor Conte, della signora Von Der Leyen e di altri signori – mi spiace per loro ma proprio non riesco a definirli “onorevoli” e per evitare ironie mi limito al minimo sindacale – che hanno deliziato la platea degli astanti nella giornata di ieri.

Per un singolare caso del destino ieri si sono incrociate la fiducia che al Senato ha dato il via libera definitivo al papocchio bis nostrano e la conferenza stampa di Ursula Von der Leyen per la presentazione della squadra della nuova, fiammante Commissione Europea.

Ho giusto un paio di note a margine da sottoporre all’attenzione del lettore.

Una invero è stata notata da molti, mentre l’altra mi pare di averla colta solo io, il che mi dice che sto degradando sempre più nel magma della parole al vento proferite dagli attori del sistema politico. E ciò è male!

Per prima cosa parlerei di COERENZA. Quella sulla quale ha incentrato il suo bislacco discorso il noto e pericoloso sociopatico Mario Monti.

Il signor Monti ha condiviso con noi poveri mortali la sofferta decisione di concedere la fiducia al nascente governo a seguito di una diatriba intestinale sul concetto di COERENZA.

Il signor Monti dice di aver messo sui due piatti della bilancia due tipi di coerenza, quella altrui e la propria.

Se avesse dovuto tener conto della scarsa, quasi inesistente, coerenza del signor Conte e dei partiti che compongono la nuova maggioranza – e qui per inciso penso che non si possa non essere d’accordo – avrebbe votato convintamente NO.

Ma poi ha scrutato nel suo cuore e ha trovato la sua propria coerenza che gli ha mostrato le parole di Conte. Parole perfettamente in linea con il suo pensiero anche, se non soprattutto, sulle questioni economiche. Solo a quel punto, pur dicendo di volersi riservare di vagliare di volta in volta i singoli provvedimenti, il signor Monti ha detto SI’.

Poi però, nella replica pre voto, il signor Conte ha detto una cosa, una breve affermazione passata inosservata ai più.

Favorisco qui sopra il reperto n° 2 (discorso Conte, minuto 20.50 circa) dove lo stesso dice:

“Noi siamo veramente, fortemente determinati a incrementare la crescita economica del Paese. Siamo consapevoli della debolezza della domanda interna…”

Ricordo quindi al signor Monti che fu lui, allora Presidente del Consiglio, che in una intervista concessa alla CNN durante un viaggio negli States disse (sotto come referto n° 3 un mio video con l’estratto in questione):

“We’re actually destroying domestic demand (Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna)”

Ora, tornando alla sbandierata COERENZA chiediamo:

Come si fa a votare la fiducia ad un governo il cui Presidente ha appena detto che lui vuole contrastare il calo della domanda interna essendo colui che ha affermato di averla distrutta?

Non siete forse su due posizioni decisamente antitetiche?

O forse a distanza di 7 anni lei ha cambiato idea? Dubito!

Come si evince dal titolo parliamo ora di prese in giro.

Nello specifico faccio riferimento alla conferenza stampa della signora Von der Leyen che ha presentato la sua squadra di commissari.

Come è noto l’Italia ha ottenuto addirittura la poltrona più ambita grazie all’investitura del noto economista della domenica Paolo Gentiloni Silveri (Mazzanti Vien dal Mare per gli amici) alla Commissione Affari Economici.

Però la signora Von der Leyen ha precisato che il terzo dei suoi vice – caso più unico che raro che si abbiano tre vice presidenti della Commissione Europea – Vadis Dombrovskis farà da balia al buon Gentiloni.

Certo, la signora l’ha messa giù leggera parlando di collegialità e condivisione e di opportunità di far collaborare i due grandi “statisti” per ottenere risultati migliori.

Il senso compiuto è che Gentiloni non c’entra nulla con gli affari economici ed è stao scelto proprio per questo motivo. L’affiancamento dal plenipotenziario Dombrovskis si spiega da solo e ci dice a cosa si andrà incontro. Questo vale per chi conosce il personaggio.

Senza dimenticare poi l’accenno al graditissimo – sia alla signora Von der Leyen che alla signora Lagarde – ospite di Via XX Settembre, ovvero Roberto Gualtieri, storico, chitarrista e neo Ministro dell’Economia italiano.

Se qualcuno sperava di cavare un ragno dal buco si metta il cuore in pace.

E’ chiaro che inventeranno qualche misura per allocchi onde poter dare la sensazione che tutto sommato il papocchio bis sia cosa buona e giusta, ma poi sarà il buio totale.

A noi, come a tutti gli altri stati europei, serve subito una scossa elettrica fatta di pesanti manovre anti cicliche in deficit.

Il resto sono solo chiacchiere, trattati, regolamenti europei e ovviamente, come da prassi distintivo.

Di seguito i link ai video contenuti nell’articolo:
https://www.youtube.com/watch?v=_TU42fmx8Tc (Monti 1)
https://www.youtube.com/watch?v=bc002v8Jrb4 (Monti 2)
https://www.youtube.com/watch?v=VoCkm6OoSGs&t=168s (Conte)
https://www.youtube.com/watch?v=WeoEA11dMw0 (Von der Leyen).

Infine un sentito ringraziamento (arriva dal cuore e spero che basti) al genio di Cavez che con le sue strepitose vignette mi permette di ovviare alla mancanza di fantasia nel reperimento di immagini decenti.

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