Continuiamo a mettere insieme le mollichine di pane che raccogliamo di volta in volta. Ogni tanto si va di video (ne sto renderizzando uno “simpatico” e poi se ne produrranno altri) altre volte tocca allo scritto digitale. Nel mentre, così per info dei miei due lettori, ho raccolto le idee e i pezzi del prossimo racconto, ma ora tocca iniziare a scrivere, la strada è ancora lunga.

Tornando a noi vediamo alcuni elementi che credo aiutino a capire meglio come sia stata messa in piedi l’ennesima montatura mediatica sia a livello mondiale che – perché in tutto questo noi siamo riusciti nella consueta impresa di risultare i più pirla tra i pirla – nostrano.

Partiamo dalla costatazione della bassa mortalità della COVID19 da coronavirus, ben al di sotto dell’influenza stagionale nonostante il martellamento mediatico faccia credere il contrario.

Intanto segnalo l’account Youtube del dottor Vernon Coleman – interessante ancor di più il suo sito, ricco di spunti di riflessione e analisi – di cui riporto l’ultimo video “L’obbedienza silenziosa vi distruggerà“. Il titolo dice tutto.

C’è poco da aggiungere alla lucida analisi del dottor Coleman.

Io però volevo agevolare altri video, ormai noti a molti, ma sempre utili come rimandi rispetto alla mole di studi epidemiologici e dati che sta affluendo sui tavoli di quei decisori che ci hanno fatto imboccare la strada “maestra” verso l’autodistruzione.

Il primo l’ho già condiviso, ma serve per ricordare due questioni, ovvero che il virus è tra noi come minimo da novembre 2019 e che ha una mortalità inferiore a quella dell’influenza stagionale.

Qui si scatenino pure i polletti terrorizzati, ma i dati cantano.

Prima questione: Ma se il virus è a zonzo per l’italica penisola da novembre 2019 come mai per 3 mesi (dichiarazione di emergenza sanitaria nazionale il 31 gennaio 2020) nessuno ha fatto nulla nonostante ci fossero segnalazioni da medici e farmacisti della anomala incidenza di polmoniti dall’abnorme decorso (anche un mese) soprattutto nella mia regione?

L’altro lo metto giusto per dare respiro internazionale a quanto detto sopra.

Anche questo lo avevo già condiviso, ma ricordo che si tratta dello studio epidemiologico fatto a Bonn che conferma il discorso della bassa mortalità. Potrei ricordare anche lo studio dell’Ospedale di Kobe (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.26.20079822v1.full.pdf) con più di 1.000 campioni analizzati, ma ci siamo capiti, e poi molti altri stanno uscendo, è solo questione di tempo.

Abbiamo poi le autopsie salva vite che però sono arrivate un po’ in ritardo, almeno dalle nostre parti.

Da Pubmed riportiamo lo studio pubblicato dalla Università di Amburgo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32374815) sulle famose, spero che ormai lo siano, autopsie rivelatrici di due fattori determinanti. Il primo è la constatazione della presenza di tromboembolie venose alla base del processo di malattia più acuto. Il secondo è la conseguente individuazione di un errore diagnostico che ha portato migliaia di persone a morire a casa o in ospedale.

Ora, anche in Italia queste autopsie sono state effettuate nonostante il Ministero (della Salute) avesse detto: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio.“.

Qui riporto una circolare tra le tante dove si legge quanto detto: http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73832&parte=1%20&serie=null.

Capito? Niente autopsie nel periodo emergenziale per tutti i morti da COVID19 conclamati deceduti in ospedale o a casa.

Per fortuna qualche medico italiano ha deciso di infrangere i protocolli, che ricordo arrivano direttamente dall’OMS perché il nostro governo fin da principio ha eseguito gli ordini facendo da passacarte, riuscendo così a salvare molte altre vite dopo la mattanza iniziale.

Dicono quelli bravi che se ti trovi di fronte ad una malattia sconosciuta la prima cosa da fare siano le autopsie. Qualcuno informi il baldo Speranza e i suoi consiglieri.

Però tranquilli eh! Se credete che qualcuno paghi per questo scempio mettetevi il cuore in pace. Intanto stanno preparando lo scudo penale per tutti coloro che hanno avuto ruoli decisionali a livello politico e sanitario nel Belpaese. E poi lo scaricabarile arriverà presto o tardi fino ad fontem, ovvero a quell’OMS che ha le spalle ben larghe per reggere l’urto. D’altro canto sono sempre loro quelli che dopo aver tentato di terrorizzare il mondo con la Suina (H1N1) ammisero candidamente che si era trattato di una “pandemia” mediatica.

Se poi vi volete fare una cultura sulle linee guida dell’OMS che hanno portato tanti medici a condannare a morte i pazienti mettendoli sotto ventilazione forzata eccovi accontentati: https://www.who.int/publications-detail/clinical-management-of-severe-acute-respiratory-infection-when-novel-coronavirus-(ncov)-infection-is-suspected.

So che è dura per tutti coloro che ci hanno creduto e hanno dato l’anima per dotare gli ospedali di questi strumenti, ma non è colpa vostra. Non dimenticatelo però quando farete mente locale sui morti, i feretri nelle chiese, trasportati nei camion militari, portati nei cimiteri e immediatamente inceneriti.

Che poi alla fine ci diranno che la colpa è dei cinesi, quelli che facevano andare i forni giorno e notte – questo ci hanno raccontato i media di regime – cancellando di fatto le prove e fornendo così al mondo le prime, sbagliatissime, linee guida su diagnosi e cure.

Ma proseguiamo. Suggerirei di tenere sott’occhio la conversione in Legge del Decreto Legge del 10 maggio 2020 n. 30 (“Misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2” – http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/dossier/52966_dossier.htm).

Dice perché? Perché ho la sensazione che quella Legge servirà per coprire il dato di fatto che è emerso dai dati accumulati da quegli istituti che i test sierologici li hanno già fatti da settimane e di cui ho parlato in apertura, ovvero che il virus gira da tempo ed è meno letale dell’influenza stagionale. Per la serie “Quei test non valgono perché li hanno fatti prima che si approvasse un protocollo ufficiale. Tiè!”.

Chiudo con un mio cavallo di battaglia. Le mascherine.

Ricordo che secondo l’OMS (https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331508/WHO-2019-nCoV-IPC_long_term_care-2020.1-eng.pdf) non sono necessarie ma solo consigliate per i sani – io mi ostino a chiamare così chi non ha nulla, asintomatico non immunizzato non mi piace – e quindi non mi spiego – non è vero, me lo spiego eccome! per la serie “Hai sentito? C’è stato un terremoto. C’è da fare soldi!” – come mai il nostro governo tanto ligio a rispettare gli ordini su questo punto sia andato contro corrente imponendone l’uso ovunque.

Intanto vorrei dire agli amici commercianti e negozianti che, oltre alla ovvia vicinanza per le questioni meramente economiche dopo la risposta nulla dello stato nei loro confronti, avrebbero dovuto tenere le serrande abbassate e non aprire facendo tutto quello che il governicchio ordina. Tanto vi distruggono lo stesso, a maggior ragione se vi mettete la mascherina e i guanti, e sanificate il locale ogni cinque secondi. Come fai a non accanirti contro gente che si comporta in modo così infantile? Scusate, ma ve lo meritate!

Per capirci faccio giusto un piccolo esempio.

Chiudo con due link ad altrettanti articoli che riportano notizie dalla Cina. Sarebbe meglio verificare ulteriormente, ma gli amici cinesi mentono per cui…

Dall’Australia 7news: https://7news.com.au/lifestyle/health-wellbeing/two-schoolboys-collapse-and-die-just-six-days-apart-in-china-while-wearing-face-masks-c-1017871.

Dalla Malesia TheStar: https://www.thestar.com.my/opinion/columnists/colours-of-china/2020/05/11/best-not-to-wear-mask-during-pe.

Come ha ricordato anche il dottor Montanari, ma non solo lui, qualcuno con la mascherina può anche fare fatica a respirare, e a volte la cosa può diventare seria.

Ma voi, mi raccomando, ligi al dovere fino alla fine.

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