Riparte periodicamente l’attacco alla Svezia e al suo metodo differente di gestire la cosiddetta emergenza sanitaria da pandemia mediatica.

Già in altre occasioni ho avuto modo di smontare gli articoli del CorSera e di altri giornalacci di regime.

Ma ho anche posto, come altri, la domanda sui perché del margine di manovra svedese.

Riguardo la prima questione anche questa volta, nonostante si strombazzi la notizia della approvazione della legge che permetterebbe al Governo di attuare restrizioni mai utilizzate prima, tocca dire che al momento la popolazione si scontra con un’unica, terribile novità. La raccomandazione di indossare la mascherina sui mezzi pubblici negli orari di punta.

Tutto qui? Beh! Sì!

Ciò non toglie che presto o tardi anche la Svezia possa cadere.

Non dimenticate però che non si tratta dell’unico Paese a “remare contro” la politica dei confinamenti (lockdown per gli anglofoni) idioti.

La Bielorussia del “dittatorissimo” Lukashenko è il Paese più libero proprio insieme alla Svezia.

In Russia la vita scorre decisamente più tranquilla che non qui da noi.

In Estonia è lo stesso.

Sono però tutte situazioni differenti e qui emerge un fatto importante.

Svezia ed Estonia hanno caratteristiche piuttosto simili.

Su Comedonchisciotte stanno dando forma di articolo di analisi (https://comedonchisciotte.org/dalla-svezia-con-orrore-o-del-pericolo-transumanista-1-2/) alle mie sensazioni.

Infatti il Paese scandinavo è avanti nella digitalizzazione così come l’Estonia.

I punti forti sono quello del denaro e dell’implementazione del microchip sottocutaneo.

A ben guardare si tratta di due degli elementi qualificanti del Grande Reset proposto dalle élite mondialiste.

Nell’articolo si fa riferimento anche ad altro e il tutto deve essere tenuto da conto quando si pensa alla strategia svedese.

Segnalazione.

Dopo Pfizer anche la CIA entra ufficialmente nella nuova era digitale con il suo nuovo logo (https://www.zerohedge.com/political/cia-rebranded-dont-worry-were-woke-now).

A voi i commenti.

In Repubblica Ceca e in Danimarca c’è vita.

A Praga manifestazione nella piazza dell’orologio.

A Copenaghen folla in piazza e polizia scatenata (https://www.thelocal.dk/20210110/nine-arrested-in-denmark-after-anti-lockdown-violence).

Ricordo che i danesi si incazzano di rado, ma qualche tempo fa avevano ottenuto la frenata sulla legge per la vaccinazione obbligatoria con 9 giorni consecutivi di protesta.

Vediamo come si evolve la situazione, ma se vogliamo ottenere qualcosa si manifesta così, ovvero non mollando per giorni o più.

Ferma restando l’importanaza della disobbedienza civile, che però se la facciamo in pochi è più per onor di firma.

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