Ennesimo aggiornamento sulla situazione dei Pronto Soccorso milanesi. Vediamo i dati e riproponiamo i consueti ragionamenti.

Intanto il dato di fatto della nuova esplosione dei positvi in Lombardia prodotta dai consueti test farlocchi – e qui forse il 24 marzo arriverà una pronuncia pesante da un TAR che potrebbe certificare a livello giudiziario la truffa ben nota sul piano scientifico – con numeri che si fanno di giorno in giorno sempre più importanti (oggi tocchiamo quota 5.210 casi – https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/).

Una situazione che fa aumentare i numeri di isolamento, ricoveri e terapie intensive, ma che non vede in parallelo un aumento degli accessi nei Pronto Soccorso di Milano e provincia (https://www.ats-milano.it/portale/Epidemiologia/Valutazione-dellepidemia-COVID-19/Dati-di-monitoraggio-giornaliero).

Si conferma l’aumento dei tempi di permanenza che, come detto nei precedenti aggiornamenti, in quasi tutti gli ospedali sforano in maniera importante rispetto alla media degli anni 2017-2019, in particolare per quanto riguarda i codici gialli e rossi . e qui resto convinto del disastro dei protocolli Covid che impediscono di gestire al meglio la situazione creando non pochi problemi..

Si conferma altresì il trend degli ultimi quattro mesi con 8 Pronto Soccorso su 11 che regsitrano meno accessi rispetto alla media del triennio 2017-2019 e 3 che sforano di poco. Dato che si registra dal 17 febbraio al 4 marzo. E nei meno stressati figura come sempre il Sacco dell’allarmista Galli.

Ancora una volta non è dato sapere se la pressione di cui parlano i media di regime sia reale o meno. Da questi dati si direbbe di no.

Come al solito condivido a fine articolo il file PDF.

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