Tempo fa avevo scritto anche di quelle cure monoclonali grazie alle quali si sarebbe dovuto combattere la malattia indotta dal virus fantasma.

Già allora era chiaro che si trattava dell’ennesima frode con immensi guadagni potenziali per le case farmaceutiche, una piuttosto importante l’abbiamo in Italia ed è “protetta” di un noto parlamentare, che hanno provato a buttarsi a pesce anche su questo business di falsa cura.

Un paio di settimane fa è uscito un articolo sul sito di EMA, che condivido con tanto di traduzione, nel quale si sottolinea come gli anticorpi moncolonali non stiano funzionando.

So che oggi sarete tutti presi dalla nuova ondata di balle arrivate dalla Cina e dalla reazione scomposta degli esperti da salotto televisivo col governicchio meloniano intento a non farsi travolgere, ma che sta già facendo figuracce al solo aprir bocca del ministro Schillaci (che ho già sollecitato come sempre invano).

Però è importante ricordare che non solo i sieri sono un esperimento che nulla ha a che fare con l’influenza e stanno facendo danni enormi, ma ci sono anche le cosiddette terapie farmacologiche che stanno mostrando un altro pezzo di questo immane affare fatto sulla pelle dei poveretti che ci sono cascati.

Detto questo ecco la traduzione dell’articolo (https://www.ema.europa.eu/en/news/etf-warns-monoclonal-antibodies-may-not-be-effective-against-emerging-strains-sars-cov-2).

L’ETF avverte che gli anticorpi monoclonali potrebbero non essere efficaci contro i ceppi emergenti di SARS-CoV-2
L’Emergency Task Force (ETF) dell’EMA ha avvertito che è improbabile che gli anticorpi monoclonali attualmente autorizzati per COVID-19 siano efficaci contro i ceppi emergenti di SARS-CoV-2.
Questi anticorpi monoclonali sono progettati per neutralizzare il virus legandosi alla proteina spike sulla sua superficie. Tuttavia, i ceppi emergenti presentano mutazioni in questa proteina che possono ridurre la capacità degli anticorpi di legarsi ad essi.
Recenti studi di laboratorio mostrano che gli anticorpi monoclonali che prendono di mira la proteina spike sono scarsamente efficaci nel neutralizzare i ceppi Omicron BA.4.6, BA.2.75.2 e XBB. I dati mostrano anche che questi anticorpi monoclonali non neutralizzano in modo significativo BQ.1 e BQ.1.1, che dovrebbero diventare i ceppi dominanti nell’UE nelle prossime settimane.
Sebbene non sia ancora noto in che misura la ridotta attività neutralizzante si traduca in benefici ridotti per i pazienti, gli operatori sanitari dovranno prendere in considerazione trattamenti alternativi, soprattutto se subvarianti come BQ.1 e BQ.1.1 diventeranno prevalenti.
I trattamenti antivirali come Paxlovid (nirmatrelvir/ritonavir) e Veklury (remdesivir), che hanno meccanismi d’azione diversi, dovrebbero mantenere la loro attività contro i ceppi emergenti. Questi trattamenti sono approvati nell’UE per i pazienti con COVID-19 che non necessitano di ossigeno supplementare e sono a maggior rischio che la loro malattia progredisca in COVID-19 grave.
L’ETF incoraggia pertanto gli Stati membri dell’UE a garantire che gli operatori sanitari abbiano accesso a questi trattamenti antivirali per i pazienti a maggior rischio di COVID-19 grave.
L’ETF, insieme al Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), continuerà a monitorare la situazione epidemiologica nell’UE. L’ETF valuterà anche la possibilità di raccomandare un aggiornamento delle informazioni sul prodotto per i singoli anticorpi monoclonali.

Mi fermo qui poiché nella seconda parte dell’articolo si ricordano le specifiche tecniche dei prodotti attualmente autorizzati. Se volete imparare qualcosa in più fate voi.

Quindi vedete come si cerca di dire che la non efficacia è legata alle mutazioni mentre in realtà si nasconde il fatto che le monoclonali sono state un disastro fin da principio e le sperimentazioni di emergenza, che per inciso hanno ammazzato persone e non cose, sono state fermate, purtroppo non tutte, anche in Italia.

E cosa suggeriscono?

Ma ovviamente di somministrare farmaci come il Paxlovid, del quale ho già trattato (http://www.busnosan.it/wp/2021/12/14/paxlovid-la-nuova-pillola-magica/), che hanno l’unica funzione di andare ad ingrossare il portafoglio della Pfizer (http://www.busnosan.it/wp/2022/11/11/pfizer-affari-doro-e-investitori/).

Chiudo col ricordo di colui che è rimasto vittima del meccanismo che doveva portare verso il mercato di famaci e “vaccini” ovvero il dottor De Donno e il “suo” plasma iperimmune.

Lui è morto, loro continuano a fare miliardi su miliardi.

L’augurio “dantesco” è che possano goderseli tutti… in medicine.

Articolo precedente sulle monoclonali: http://www.busnosan.it/wp/2021/07/30/la-carica-degli-anticorpi-monoclonali/.

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