Depositate due richieste di referendum abrogativi presso la Corte Suprema di Cassazione.

Il primo riguarda la programmazione sanitaria nazionale e la definizione dei livelli uniformi di assistenza.
Se saranno raccolte le classiche 500.000 firme e sarà indetto il referendum il quesito verterà sulla cancellazione delle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale” del comma 13 dell’articolo 1 del Decreto Legge 502/1992.

Oggi il comma 13 recita:

Il Piano sanitario regionale rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Le regioni, entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore del Piano sanitario nazionale, adottano o adeguano i Piani sanitari regionali, prevedendo forme di partecipazione delle autonomie locali, ai sensi dell’articolo 2, comma 2-bis, nonché delle formazioni sociali private non aventi scopo di lucro impegnate nel campo dell’assistenza sociale e sanitaria, delle organizzazioni sindacali degli operatori sanitari pubblici e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale.

Mi sembra ciharo l’intento del quesito nell’ottica di respingere la deriva privatistica che ormai domina quasi del tutto il settore sanitario.

Qui c’è il Decreto Legge di cui si chiede l’abrogazione parziale: https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1992-12-30;502.

E qui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della notizia: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/03/03/23A01449/sg.

Vediamo ora la seconda richiesta depositata.
Si chiede di abrogare le parole “Ѐ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite.” dell’articolo 1 del Decreto Legge 2 dicembre 2022, n. 185.
Parliamo delle forniture di armamenti all’Ucraina in guerra contro la Russia.

Anche qui l’intento del quesito è chiaro con la volontà dei richiedenti di bloccare il flusso di armi italiane verso l’Ucraina. Cosa che ci mette nelle condizioni di andare contro il dettato costituzionale e quell’articolo 11 che sarebbe fin troppo chiaro in materia.

Qui il testo del Decreto Legge, poi convertito in Legge: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/12/02/22G00197/sg.

Qui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della notizia: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/03/03/23A01448/sg.

E qui il sito dei proponenti, Generazioni Future: https://generazionifuture.org/.

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