I nostri media di regime raccontano dei giorni di tregua che Gaza e i palestinesi starebbero vivendo dopo quei 48 giorni di interminabili bomardamenti subiti dalla Striscia, senza dimenticare il mattatotio ulteriore messo in piedi dai coloni , supportati dall’esercto israeliano, nei territori occupati abusivamente del West Bank.

Una tregua dovrebbe significare deposizione delle armi e permesso di portare soccorso alla popolazione messa allo stremo dalla bestialità dd Netanyahu e soci. Ma di questo si vedono solo le briciole nonostante i nostri media corrotti, e pertanto ciechi a comando, martellino con immagini di pseudo-normalità che dimostrerebbero la bontà d’animo dei massacratori israeliani.

Ho potuto vedere alcuni video che mostrano i cecchini israeliani colpire sistematicamente i civli in fuga anche in questi giorni. E purtroppo leggo oggi dell’ennesima uccisione di un ragazzino di 14 anni nei terrori occupati del West Bank (https://www.middleeasteye.net/news/israel-palestine-war-forces-kill-child-west-bank-raid). Si chiamava Amr Ahmed Jamil Wahdan e state tranquilli che di lui non sentirete parlare sui nostri schermi da quei cialtroni che sono troppo impegnati a reggere il moccolo al teatrino della politia italiota e a veicolare il falso allarme patriarcato – a tal proposito domani 29 novembre pubblicherò un video sul mio canale.

Nell’articolo si ricorda che sono stati feriti altri tre ragazzi e che nei giorni scorsi un altro ragazzo, Malek Majed Daghra, di 17 anni è stato ucciso. In 50 giorni nei territori del West Bank sono stati uccisi 225 palestinesi e arrestati più di 3.000. Tenetelo da conto quando vi raccontano dei 39 prigionieri liberati – a proposito, avete visto come hanno ridotto un ragazzo detenuto per anni che è stato liberato in questi giorni? Andate a cercare il video in cui incontra e non riconosce nemmeno sua madre (io purtroppo sul mio canale, già a rischio, non posso pubblicarli altrimenti me lo chiudono seduta stante).

Per tenersi aggiornati ascoltando la campana palestinese, tra gli altri, c’è il sito della WAFA Agency (https://english.wafa.ps/).

Curioso in conclusione un video che ho visto nel quale alcuni ostaggi liberati dai terribili guerriglieri, terroristi per i nostri media politicamente corretti, di Hamas salutavano i loro (presunti) aguzzini come se stessero andando via da un villaggio vacanze. A questo aggiungerei la lettera scritta da una signora che una volta tornata a casa – avrebbe potuto dire peste e corna e invece non lo ha fatto – ha ringraziato i guerriglieri di Hamas per essere stata trattata con grande attenzione e senza alcun comportamento violento.

Però le bestie sono loro ed è giusto che soffrano e muoiano per permettere a Israele di far passare il nuovo canale che dovrà far concorrenza a quello di Suez, e magari anche per sfruttare quell’enorme giacimento di gas che sarebbe stato di proprietà palestinese, ma che per vent’anni non è stato possibile sfruttare a causa della vile opposizione di Tel Aviv.

E poi c’è da dire che in realtà i bombardamenti fanno bene ai palestinesi. Almeno questo è quel che si evince da articoli come quello che vedete qui sotto.

Capito? Grazie ai bombardamenti il marito della signora – sempre che sia una notizia vera, e vai a sapere come fanno a dirlo dal momento che non hanno nessuno inviato laggiù – non la picchia più (non uno scherzo, lo hanno pubblicato davvero: https://www.repubblica.it/esteri/2023/11/27/news/donne_palestina_striscia_di_gaza-421328955/).

Mi sembra giusto. Mai violenza sulle donne, nemmeno con un dito. Con migliaia di bombe però sì!

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