Dopo 19 mesi di attesa abbiamo finalmente contezza del meraviglioso, ma che dico meraviglioso, mera, Piano Mattei.

Ieei e oggi sono infatti giunti nella città eterna, ma un pochino logora, ben 25 delegazioni di paesi africani – li ho visti sbadigliare per l’attenzione massima durante il memorabile discorso di Giorgina al Senato -più, ahimè, una delegazione UE con la sciura Von der Kazzen in priia linea oltre agli strozzini del Fondo Monetario Internazionale.

Insomma, con la scusa della presidenza italiana del G7, che dura fino a dicembre per cui di buffonate come questa ne vedremo molte altre, è stato organizzato questo mega incontro, sulla scia di quello già visto lo scorso anno a Parigi, nel quale però abbiamo avuto l’opportunità di vedere il famoso piano sbandierato da mesi dalla Giorgina di Palazzo Chigi.

Il fatto è che io mi aspettavo almeno qualche decina di paginette dalle quali avrei poptuto evincere come minimo la ratio di un piano che immaginavo rivoluzionario per noi e per gli amici africani.

E invece tutto quello che si trova sul sito del Governo è un foglietto A4, nemmeno sfruttato al massimo, recante scritto quanto segue:

I cinque pilastri del Piano Mattei
Istruzione e formazione: gli interventi si prefiggono di promuovere la formazione e l’aggiornamento dei
docenti, l’adeguamento dei curricula, l’avvio di nuovi corsi professionali e di formazione in linea con i
fabbisogni del mercato del lavoro e la collaborazione con le imprese, coinvolgendo in particolare gli operatori
italiani e sfruttando il ‘modello’ italiano delle piccole e medie imprese.
Agricoltura: gli interventi saranno finalizzati a diminuire i tassi di malnutrizione; favorire lo sviluppo delle
filiere agroalimentari; sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili. In questo quadro si ritengono
fondamentali lo sviluppo dell’agricoltura familiare, la salvaguardia del patrimonio forestale e il contrasto e
l’adattamento ai cambiamenti climatici tramite un’agricoltura integrata.
Salute: gli interventi puntano a rafforzare i sistemi sanitari, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi
primari materno-infantili; a potenziare le capacità locali in termini di gestione, formazione e impiego del
personale sanitario, della ricerca e della digitalizzazione; sviluppare strategie e sistemi di prevenzione e
contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali.
Energia: l’obiettivo strategico è rendere l’Italia un hub energetico, un vero e proprio ponte tra l’Europa e
l’Africa. Gli interventi avranno al centro il nesso clima-energia, punteranno a rafforzare l’efficienza energetica
e l’impiego di energie rinnovabili, con azioni volte ad accelerare la transizione dei sistemi elettrici, in
particolare per la generazione elettrica da fonti rinnovabili e le infrastrutture di trasmissione e distribuzione.
Il piano prevede, inoltre, lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all’energia anche attraverso l’istituzione
di centri di innovazione, dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così
l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano.
Acqua: gli interventi riguarderanno la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici; la
manutenzione dei punti d’acqua preesistenti; gli investimenti sulle reti di distribuzione; e le attività di
sensibilizzazione circa l’utilizzo dell’acqua pulita e potabile.
Tutti questi pilastri sono interconnessi tra loro con gli interventi sulle infrastrutture, generali e specifiche in
ogni ambito.”

(https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Piano_Mattei_cinque_pilastri.pdf)

Se non ci credete andate a vedere coi vostri occhi: https://www.governo.it/it/articolo/italia-africa-un-ponte-una-crescita-comune/24851.

Se presenti una roba del genere alla matura ti crociifiggono. O forse no? Magari il livello ormai è quello e sono io che esagero.

Non so se sia il caso di proseguire con la disamina di questo temino da prima alimentare (la “a” non è messa a caso).

Confermo solo la mia impressione, ovvero che il buon Mattei si stia ribaltando con continui avvitamenti e piroette nella tomba, rigorosamente con scappellamento a destra, viste le di lei tendenze ideologiche.

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