L’Istat diffonde i dati su Produzione Industriale (Ottobre 2015 – qui il link), Lavoro (terzo trimestre 2015 – qui il link) ed Esportazioni delle regioni italiane (terzo trimestre 2015 – qui il link).

Rainews lancia le buone notizie :

– Produzione Industriale : +0,5% (Ottobre su Settembre) e +1,1% per i primi dieci mesi del 2015 su quelli del 2014.

– Lavoro : + 247.000 unità nel 2015.

Danno quindi i numeri positivi per le prime due rilevazioni mentre “dimenticano” di trattare l’argomento esportazioni anche se avrebbero potuto citare i numeri positivi sul 2015 mascherando quelli negativi emersi nel terzo trimestre a livello nazionale ma soprattutto per le regioni meridionali ed insulari (Nord-ovest -2,6%, Centro -0,8%, Sud e Isole -5,2%).

Come sempre giova andare a leggere i documenti forniti da Istat per capire meglio la situazione nel complesso. E al solito non mancano i dati negativi di cui si farebbe bene a parlare invece di “ometterli”.

Se infatti leggiamo il documento relativo alla Produzione Industriale (qui il PDF) vediamo come questa sia stata trainata dalla produzione di prodotti farmaceutici (+6,2%) e mezzi di trasporto (+3,1%). La altre variazioni sono attorno o sotto l’1%.

Considerando i dati sugli ordinativi che dovrebbero essere propedeutici a quelli sulla produzione dell’ultimo trimestre la situazione appare stagnante nonostante il dato su anno sia in aumento. Insomma, resta il dubbio che siamo sul limitare di un nuovo periodo di flessione, ma dovremo attendere il Marzo 2016 quando potremo leggere i dati definitivi.

Ancora più interessante il documento relativo al mercato del lavoro (qui il PDF) dove i 247.000 lavoratori in più sbandierati da Rainews trovano allarmanti spiegazioni.

Abbiamo detto + 247.000 (+1,1%) occupati nel 2015.

Di questi 182.000, ovvero il 73,7% del totale, sono dipendenti a tempo determinato (fino a 6 mesi). Ma come? Il Jobs Act non aveva creato centinaia di migliaia di posti a tempo determinato?

Ma non è tutto perché i restanti occupati che arrivano del tempo indeterminato sono per la maggior parte lavoratori part-time.

Altro dato importante e trascurato da Rainews sono gli inattivi.

Nel 2015 sono 2.677.000 coloro che hanno cercato lavoro con un – 299.000 annuo. Quando vi diranno che la disoccupazione prosegue nel trend di diminuzione pensate agli inattivi.

Sull’export delle regioni stendiamo un velo pietoso (qui il PDF) di cui ho già dettoprima.

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