Il 2018 è alle porte e con esso arriverà il voto per il nuovo parlamento.

Un voto inutile che mi vedrà per la prima volta disertare le urne, a meno di non optare all’ultimo per una tra scheda bianca o nulla, ma non penso di cambiare idea.

Presto detto come sia improponibile pensare di votare per PD, FI, Lega, Sinistre o Destre varie resterebbe su piazza il Movimento 5 stelle.

Da tempo però la presunta verginità è andata persa.

Ricordo i primordi con i due V-day di Bologna e Torino ai quali presenziai e dove si respirava un’aria in apparenza nuova e leggera.

Preciso che mi ha da sempre guidato la curiosità e negli anni ne ho viste molte. Dai circoli marxisti-leninisti alle riunioni locali di PDS, Rifondazione e Italia dei Valori, dalle convention di FI alle feste della Lega 1.0.

L’ultima curiosità è stata proprio quelle penta-stellata e per dare un’idea del perché anche il voto dato a lor signori sia inutile recupero le parole dell’attuale candidato premier Luigi Di Maio.

Il 9 dicembre Di Maio ha parlato così:

 

Si sono sprecati i commenti sulla chiusura degli esercizi commerciali in sei dei dodici giorni festivi dell’anno

E tutto il resto?

Sorvolando sul titolo del filmato che è palesemente fuorviante (cosa non si fa per raccogliere qualche cent in più dalla monetizzazione) giova ascoltare e soffermarsi su un paio di spunti che propongo di seguito.

Min.: 3.10-3.45 – #IBM #Watson #software #AI

Dopo Renzi che regala i dati sanitari dell’intera popolazione italiana a IBM, con la scusa di ricevere in cambio qualche decina di posti di lavoro, ora tocca ai 5 Stelle col software che permetterà di ottimizzare la produzione delle leggi per la serie “a che serve il parlamento?”.

Di Maio non dice che l’AI di IBM farà perdere il fattore umano – si badi bene che in tutta la questione legata al boom di robotizzazione e AI il fattore umano che svanisce sarà determinante – e soprattutto che IBM non lascerà mai l’uso del suo bel software proprietario in mano pubblica per concorrere al bene comune.

Lor signori presteranno quel software proprietario con tutto ciò che comporta la dipendenza da lor signori per qualsiasi questione legata allo stesso.

Min.: 3.45-5.15 – #funzionari #scuoladiformazione #bruxelles

Subito dopo Di Maio propone di copiare gli amici francesi creando una scuola di pubblica amministrazione per formare funzionari da mandare a bruxelles in modo da avere un raccordo col parlamento europeo.

Dice che i tedeschi hanno più di 45 funzionari mentre il parlamento italiino ne ha solo 2

Domanda n. 1: A che servono gli europarlamentari?

Domanda n. 2: Lo sa Di Maio che ogni ministero italiano ha dei funzionari a Bruxelles? Come fa il vice-presidente della Camera a non sapere che i funzionari già ci sono?

Domanda n. 3: Di Maio sa che in Italia esiste già una scuola di formazione di questo tipo? O vuole che ne sorga una made in Casaleggio Associati col placet di Washington?

Sorvolo, ma non troppo, sul successivo accenno al suo viaggetto negli USA, accompagnato da personaggi un po’ troppo vicini agli stessi ambienti che hanno apertamente sostenuto bugiardo-bugiardo Renzi.

La forza del Movimento è la rete, ma la rete è anche il loro punto debole perché trovate tutto quello che serve per capire che, purtroppo, dietro i 5 stelle non c’è altro che il prosieguo delle stesse, identiche politiche portate avanti da PD e FI negli ultimi vent’anni.

I filmati quotidiani pubblicati su Youtube da Di Maio e soci dimostrano quanto appena detto e anche di più.

Spiace dirlo, ma è lo stesso Grillo a dire da sempre a cosa è realmente servito il Movimento. Non è servito a nulla, o meglio solo ad incanalare il dissenso e la rabbia montante tra la popolazione onde evitare rivolte di piazza.

Non abbiamo bisogno di altri falsi profeti, ma di ripartire da zero, con tutti i rischi e i sacrifici che ciò comporta, per poter costruire una consapevolezza popolare che ci permetta di entrare nel futuro con gli occhi aperti su opportunità e rischi dell’era iper-tecnologica che si sta aprendo davanti a noi. altro che Industria 4.0.

Esiste qualcuno che, non per conquistare uno scranno parlamentare, abbia il coraggio di proporre:

  • Dichiarazione di neutralità dell’Italia.
  • Uscita dalla NATO.
  • Ritiro di tutte le truppe all’estero.
  • Chiusura di tutte le basi militari NATO e USA sul nostro territorio.
  • Eliminazione di tutte le testate atomiche presenti in Italia.
  • Reimpiego dei militari per un piano nazionale di eliminazione capillare (casa x casa) di tutte le associazioni per delinquere di stampo mafioso.
  • E una volta terminato il lavoro reimpiego dei militari per fornire finalmente un vero servizio di tutela e in aiuto del popolo.
  • Uscita da questa (e sottolineo “questa”) Unione Europea che sta distruggendo i popoli preparando per loro un futuro di povertà e sfruttamento in stile terzomondista.
  • Uscita dall’Euro.
  • Cancellazione del pareggio di bilancio dalla Costituzione.
  • Inserimento dei diritti di esistenza in Costituzione (diritto all’acqua, al cibo e ad una casa a prescindere dalla condizione socio-economica).
  • Blocco delle trattative per l’assunzione di trattati internazionali sul libero scambio che danneggiano proprio Paesi come il nostro che si basa principalmente sulla piccola e media impresa.
  • Uscita immediata dal WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio).
  • Ripristino della sovranità monetaria dell’Italia.
  • Nazionalizzazione del sistema bancario.
  • Messa al bando delle banche d’affari sul territorio italiano.
  • Creazione di un nucleo di lavoro fisso sul tema bancario e della gestione del denaro.
  • Creazione di un piano nazionale energetico basato sull’utilizzo esclusivo di fonti rinnovabili.
  • Messa al bando delle fonti fossili.
  • Creazione di un piano nazionale per la riconversione dei mezzi di trasporto per una copertura capillare esclusivamente elettrica. Tra gli operatori chi ci sta bene, chi non ci sta sarà accompagnato alla  porta.
  • Creazione di un piano nazionale ordinario (non straordinario come piace a lor signori) per la tutela e la messa in sicurezza del territorio. La questione abusivismi dovrà essere affrontata di comune accordo con gli interessai al fine  di arrivare a non dover più piangere poi, ma prevenire.
  • Immediato ripianamento dei debiti delle P.A. con fondo speciale per la sistemazione delle situazioni pregresse che hanno portato al fallimento delle aziende interessate dai ritardi.
  • Sblocco di fondi per sanità e scuola pubblica. Aumentare stipendi e dotazioni è fondamentale. I privati che vogliono entrare in questi due settori si devono sostenere con mezzi propri. Occorre anche modificare il sistema scolastico. La scuola non può essere una fabbrica di bravi soldatini, ma deve coltivare dubbio e curiosità. Occorre eliminare il vincolo all’esame di Stato. La preparazione di coloro che escono dalla scuola deve essere valutata dal mondo del lavoro. Decade così l’obbligo di finanziare gli istituti privati. Nella sanità questo obbligo – vedi i vari livelli di prestazioni che prevedono oggi il finanziamento pubblico anche ai privati – non ha nessun motivo di esistere.
  • La musica e l’arte devono trovare uno spazio importante in un Paese come il nostro e non possono essere viste come materie di contorno. Il monte ore deve crescere così come le dotazioni strumentali.
  • Lo sport deve diventare un quotidiano esercizio fisico. Occorrono strutture pubbliche aperte al libero utilizzo da parte di tutti, a partire dai giovani.
  • Rivedere i tempi scolastici può significare dividere in due la giornata con una metà dedicata allo studio di materie nozionistiche e l’altra metà incentrata su quelle più.
  • Creare la condizioni tali per cui i cervelli nostrani siano invogliati a restare. Aumento esponenziale dei fondi per la ricerca pubblica. anche qui il binomio stipendi-dotazioni è esiziale.
  • Eliminazione delle raccolte fondi che saranno rese inutili dalla copertura totale che dovrà essere data dallo Stato. Il contributo privato resta, ma sarà a fondo perso, senza alcuna agevolazione fiscale.

Sono solo alcune delle idee che vorrei fossero proposte da movimenti e/o partiti politici. Accade saltuariamente che qualcuno si esponga, ma poi segue il nulla.

Queste proposte sono legate all’attualità, ma già cercano di guardare al futuro seriamente e non con falsi piani già datati come quelli proposti oggi (Industria 4.0 ne è un esempio).

Ci sarebbe molto altro da dire, ma questo è solo un articolo e un piccolo sfogo.

Resta il problema di fondo di una proposta politica assolutamente insufficiente, per non dire nulla, su ogni possibile argomento.

E non dimentico neppure che oggi il nostro Parlamento legifera in più dell’80% dei casi per ottemperare alle direttive di Bruxelles. Eleggiamo fattorini.

E non dimentico anche che il prossimo Parlamento sarà illegittimo come quello che lo ha preceduto.

Insomma, la rande farsa continua e io non mi voglio più prestare al gioco.

Perciò, pur con grande dispiacere, mi vedrò costretto a manifestare il mio dissenso con l’astensione.

 

Select a target language

Translator

Select a taget language: