Post informativo senza commenti (mi sforzo). Condivido informazioni sulle App. di tracking prese da quotidiani e siti istituzionali italiani e stranieri dal momento che, presto o tardi, la App. arriverà anche in Italia.

Parto dal sito Agenda Digitale (https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/immuni-come-funziona-lapp-italiana-contro-il-coronavirus/) e dalla illustrazione delle regole di funzionamento fatta dal Ministro dell’Innovazione Paola Pisano all’AGI (https://www.agi.it/economia/news/2020-04-29/coronavirus-app-immuni-come-funziona-8475976/).

Credo ci siano tutte le informazioni per capire il “come” e il “quando” della App. Immuni che verosimilmente da metà, o forse fine Maggio accompagnerà la seconda fase della emergenza Covid-19.

Per provare a fare un raffronto con un mezzo già in uso avevo pensato alla Corea del Sud, ma visto che parliamo di seconda fase credo più opportuno andare sull’Australia con la sua COVIDSafe.

Gli australiani possono scaricare la App. qui: https://www.covidsafe.gov.au/.

Il sito della ABC fornisce indicazioni su molti Paesi riguardo l’utilizzo di App. di tracking nella fase due (https://www.abc.net.au/news/2020-04-28/coronavirus-covid19-contact-tracing-apps-around-the-world/12189438).

Quello del Guardian (https://www.theguardian.com/australia-news/2020/apr/30/covid-safe-app-faq-review-how-to-download-australian-government-covidsafe-tracing-download-install-ios-app-store-iphone-phone-number-google-play-android-australia-coronavirus-tracking) invece è un articolo interessante perché fornisce indicazioni sul funzionamento della App. e altre info utili per capire come il governo australiano stia approcciando il problema sia dal punto di vista pratico che della privacy.

Al di là della scelta del partner, che per loro è Amazon, mi interessa un primo punto dirimente. Nell’articolo si ribadisce quanto avevo appreso dai TG australiani, e lo conferma il primo ministro Scott Morrison, ovvero che la App. non sarà obbligatoria. Ma potrebbe diventarlo qualora non si raggiungesse il limite minimo di download per renderla utile sul piano statistico.

E qui c’è il punto che lascio al giudizio di chi legge.

La percentuale di download utili individuata dal governo australiano è del 40%.

Ora, se andate a leggere il paragrafo relativo alla obbligatorietà in Italia trovate che:

Il ministero della Salute ha escluso che ci possano essere forme di imposizione di fatto dell’app, obbligandone l’uso per poter superare le limitazioni di mobilità della fase 2.

Questo perché:

Questo rispondendo a un’alzata di scudi di varie forze politiche alla notizia che la commissione tecnico-scientifica del governo sul coronavirus stava appunto per formalizzare una proposta per rendere l’app quasi obbligatoria, di fatto. La leva ipotizzata era renderla condizione necessaria per poter fruire dei vantaggi di mobilità della fase 2 e abbinandola all’autocertificazione coronavirus. Un’ipotesi – con la collaborazione di Domenico Arcuri e della task force di Vittorio Colao – che avrebbe potuto formalizzare nei prossimi giorni, ma poi smentita.

Per chiudere con la proposta che qualche giorno non era presente nel testo originale:

Sono ancora possibili incentivi al download dell’app, per esempio la partecipazione a una lotteria ad hoc.

Chissà che non si ricolleghi alla “Lotteria degli scontrini” tanto per renderla ancora più ridicola.

Ma ho detto che non avrei commentato, quindi silenzio!

Resta infine da definire la percentuale di download utile, perché in Australia siamo al 40%, ma dalle nostre parti si era parlato di 60% e alcuni avevano addirittura indicato in un 70%-80% il vero target da raggiungere. Vedremo.

Restiamo quindi in fiduciosa attesa di capire quando arriverà e come sarà la nuova fiammante App. Immuni per il tracking di COVID-19 all’italiana.

Per concludere devo dire che la campagna informativa del governo australiano è stata fatta piuttosto bene. ABC ha mandato in onda il video esplicativo che mi pare chiaro e completo. Resta da vedere se il tutto funzionerà in quanto i primi dati di download parlavano di 2 milioni di utenti aderenti all’iniziativa. Ma siamo all’inizio e non so quale deadline si sia dato il governo australiano per tirare le somme.

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