Nei giorni scorsi due dei personaggi tivvù più in vista hanno detto la loro sulle prescrizioni/restrizioni del governo per “fronteggiare” la pandemia mediatica.

Siamo di fronte a due tipici casi di ipocrisia di due tra i peggiori cattivi maestri della storia della tivvù italiana.

Mi riferisco ai signori Piero Angela e Bruno Vespa.

Andiamo con ordine.

Il primo – valente pseudo-divulgatore scientifico, in realtà miserrimo pianista e giornalista, con la parlantina giusta per intortare milioni di italiani per più di mezzo secolo – presentando Superquark+ aveva parlato del Covid apostrofando come untori coloro che non indossano la mascherina.

Lasciamo perdere il fatto che mentre insultava i disobbedienti (io preferisco esser definito così perché, come Thoreau, è quel che sono) teneva la mascherina sotto il mento, rendendola nel caso praticamente inservibile, ma i suoi ammonimenti e la raccomandazione al rispetto delle regole si scontrano con quanto accaduto qualche tempo dopo.

Prendiamo un sito a caso (https://www.huffingtonpost.it/entry/piero-angela-se-il-decreto-vieta-spostamenti-agli-over-70-come-ununica-categoria-mi-trova-contrario_it_5f9fbe5cc5b658b27c3c370f) tra i tanti che hanno riportato le sue lamentele per la paventata clausura obbligatoria degli over 70.

Ricapitolando voi dovete rispettare regole idiote, ma se quelle regole colpiscono me allora le cose cambiano.

Da notare che molti altri vecchietti di alto bordo si sono lamentati perché rischierebbero di non poter più fare la passeggiatina o altre piccole cose che a una certa età rappresentano il sale della (poca) vita che resta da vivere. Ma loro possono lamentarsi, siete voi vecchietti che nessuno conosce che dovete stare zitti e subire.

Ma grazie a Piero Angela tocchiamo con mano l’arroganza del signorotto della tivvù che per lunghissimo tempo ha indottrinato gli italiani.

Tengo a precisare che io sono stato spettatore di vari “Quark” da bimbo e poi da ragazzo, ma attendevo i Mainardi e gli altri esperti che rappresentavano il 95% del programma di vera divulgazione. Una divulgazione però fine a se stessa (dopo un paio di giorni chi parlava più di ornitologia o altro?) e utile per coprire quel 5% di falsa informazione che era il vero target del programma. Manipolazioni mediatiche di cui sarebbe sempre bene parlare più a lungo, ma qui stiamo sottolineando l’ipocrisia di questi signorotti e non mi soffermo oltre.

Passiamo al secondo – valente esponente del vuoto pneumatico da talk show – che è stato ospite a la7 e ha detto che non si capacita del perché i bar e i ristoranti debbano restare chiusi facendo l’esempio di Gambrinus a Napoli.

Citiamo il virgolettato preso da “Il Fatto Quotidiano” (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/05/laria-che-tira-bruno-vespa-contro-il-dpcm-io-sempre-attento-perche-non-si-puo-fare-un-aperitivo/5993217/):

Se rispetto le norme perché non posso prendermi un aperitivo al sole di Napoli? A me questa storia che non bisogna uscire di casa non mi sta bene

Se rispetto le regole?

Il signor Vespa dimentica di essersi comportato così (ogni tanto bisogna pur ricordare i comportamenti di coloro che poi arringano le folle dall’alto del loro piedistallo).

Nell’occasione eravamo in piena estate, quando lui e gli amichetti Zaia ed Emiliano, insieme ad altri, attaccavano i giovani per la sciagurata movida, e per lor signori ovviamente le regole non esistevano.

Niente mascherine, niente distanziamento (né fisico né tantomeno sociale), niente plexiglas, niente di niente.

Da notare, per chi ancora non lo avesse visto, come tutti i presenti, perfino gli “alti” prelatacci e gli ominicchi in divisa, non indossassero la salvifica mascherina. A onor del vero, qualcuno la indossava, ovvero i poveri camerieri messi in un angolo come dei cagnolini in attesa di poter scondinzolare attorno ai signorotti di turno per guadagnare la mancetta.

Perché vedete, il punto è sempre quello e non cambia mai.

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