Mentre prosegue il massacro dei civili di Gaza giova ricordare che il 22 settembre l’attuale Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto un discorso all’assemblela delle Nazioni Unite di New York nel quale ha detto alcune parole rivelatrici.

Chi volesse ascoltareil suo discorso lo trova qui sotto.

Il filo rosso del discorso era la pace rose e fiori da vendere ai polli che ci credono. Una pace fatta con alcuni paesi arabi nonostante, diceva lui, l’Iran e i palestinesi. Gli applausi scroscianti sono ventui dal gruppeto che questo signore si è portato dietro, ma anche da qualche delegazione africana evidentemente preoccupata di farsi vedere accondiscendente verso il pericoloso vicino di casa.

L’incipit con la consueta storiella su Mosè e la scelta tra blessing (benedizione) e curse (maledizione) che il popolo “eletto” dovette fare. Nel suo parallelo Israele avrebbe scelto la benedizione della pace che porta sviluppo e tanti soldi, ma non ai palestinesi. Infatti per loro non è previsto di sedersi alla tavola del lauto banchetto.

Netanyahu ha parlato di alcuni progetti, uno dei quali è quello di un corridoio che porterebbe connessione e non solo dall’India all’Europa passando per Israele (ne parlai qui: http://www.busnosan.it/wp/2023/09/22/teas-via-cavo-sottomarino/). In quel momento ha fatto vedere una cartina del nuovo Medio Oriente e un lampo mi ha fatto vedere quel corridoio che, chissà, magari passerà da quella Gaza nord che ora è sotto le bombe israeliane.

Aggiungiamo il giacimento di gas trovato nel 1999/2000 a largo delle coste di Gaza, e quindi di proprietà legittima dei palestinesi, che da ventiquuttro anni non può essere sfruttato poiché Israele pretende di poterlo gestire con le sue mani.

Ne scrissi in due articoli del 2019 (http://www.busnosan.it/wp/2019/01/03/il-muro/) e del maggio 2023 (http://www.busnosan.it/wp/2023/05/05/questo-gas-non-sha-da-usare/). Questo giacimento potrebbe dare indipendenza energetica ai palestinesi che potrebbero anche vendere parte di quel gas. E allora gli israeliani hanno tentuto tutto bloccato facendo scappare anche un paio di grandi aziende straniere. L’obiettivo è chiaro, lo vogliono tutto per loro e anche per far questo Gaza deve morire.

Proprio stamane ascoltavo il giornalista Franco Fracassi che leggeva due documenti isareliani nei quali si prospettava quella che in altri tempi fu definita come la “Soluzione Finale“, ovveor una grane deportazione di massa del popolo palestinese in Egitto, con tanto di calcolo dei benefici per tutti i paesi coinvolti, tutti tranne i palestinesi stessi.

Tornando al discorso di Netanyahu nella parte conclusiva si rivolgeva alla questione dell’Intelligenza Artificiale e anche di questo ultimo blocco consiglio un attento ascolto. Non riguarda la questione palestinese, io però ho colto alcuni spunti di riflessione che credo possiate cogliere anche voi.

In tutto ciò non dimentico l’astensione del nostro Paese nel voto all’ultima risoluzione ONU, peraltro non vincolante e come al solito ignorata da Israele, per il cessate il fuoco.

L’ennesima figura da paesello vassallo, altro che centrale sulla scena mondiale.

A volte mi chiedo, così per sport, se le marionette della politica italian siano convinte delle idiozie che pronunciano. A furia di continuare così la gente mangerà la foglia sempre più, non andrà a votare in massa e… tranquilli, non faremo crollare il sistema perchcé il sistema ha già pronto, nel meraviglioso mondo digitale che ci stanno preparando, un bel governo condotto da intelligenze artificiali che faranno leggi perfette, anche se disumane. E noi acceteremo tutto ciò piuttosto che tenerci politicanto da strapazzo che sanno solo dire sissignore! al vincolo esterno.

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