Oggi è andata in scena la presentazione alla stampa del “Report Draghi” sulla competitività dell’Unione Europea.
Abbiamo seguito per voi la conferenza stampa e quel che ne esce lo condividiamo di seguito.
Giova però fare una premessa.
“Bibi e Bibò”, “The Katzenjammer Kids” è una serie a fumetti ideata nel 1897 dall’autore tedesco immigrato negli Stati Uniti Rudolph Dirks ed è la striscia a fumetti più longeva di sempre (https://it.wikipedia.org/wiki/Bibì_e_Bibò).
Fatto il dovuto parallelo tra i “i ragazzi dei postumi della sbornia”, cioè dei borborigmi emessi dallo stomaco, dovuti all’acidità che insorge dopo aver assunto molto alcool, simili a gatti che stanno litigando e i nostri eroi Mariuccio e Ursula possiamo procedere con l’analisi della conferenza stampa.
Al dimenticabile cappello introduttivo della Von der Kazzen fa seguito una ventina di minuti abbondante di presentazione del “venerabile” con le successive domande dei giornalisti.
Le parole chiave del report, così come dettagliate dal buon Mariuccio, sono:
URGENZA
CONCRETEZZA
INNOVAZIONE
DECARBONIZZAZIONE
CRESCITA
RESILIENZA
SICUREZZA
DIFESA
ENERGIA
170 sono le proposte contenute nel report (https://commission.europa.eu/topics/strengthening-european-competitiveness/eu-competitiveness-looking-ahead_en – i links ai documenti li trovate in fondo alla pagina).
Con mia enorme delusione le preventivate 400 pagine si sono ridotte a 328 anche se abbiamo un documento propedeutico di 69 pagine che ci permette di andare ben oltre e di poter così godere della sapienza del grande Mariuccio.
Una prima cosa da sottolineare, ma solo perché lo ha fatto il nostro eroe, è che non si tratta di una visione sulla UE del futuro, bensì di cose che dobbiamo fare e anche con una certa urgenza se non vogliamo restare definitivamente al palo rispetto soprattutto a Cina e USA. Perché la “Bella addormentata nel bosco” si è appena svegliata non essendo pratica della scena economica e geopolitica mondiale.
I finanziamenti dovrebbero arrivare sia dagli stati che nuove emissioni di debito comune (si parla di 800 miliardi l’anno).
Ci sarà anche da deregolamentare (o se preferite regolare meno e meglio, così sembra più figo) poiché fin qui abbiamo fatto troppe leggi e regolamenti fini a se stessi che hanno creato un ambiente poco favorevole allo sviluppo delle startup, per esempio. Si cita il fatto che i cosiddetti unicorni, quelle nuove aziende il cui valore supera il miliardo di dollari, che al 30% emigrano negli USA dove trovano maggiore flessibilità e incentivi allo sviluppo.
Fa piacere sentir dire da un sicario delle multinazionali e dei colossi che non abbiamo favorito le piccole imprese.
Tra le altre cose si è parlato poi di materie prime con un esempio sull’acciaio. Una azienda importante europea ha portato la produzione all’estero e quando gli Houti hanno bloccato parte delle navi in transito dal Canale di Suez noi ne abbiamo risentito con la produzione di semiconduttori che si è bloccata.
Anche qui, chissà chi avrà creato le condizioni ideali per favorire la delocalizzazione fatta da queste aziende perché la globalizzazione, etc, etc?
Poi il vate(r) ci ricorda che se qualche stato, tipo i cattivoni nazionalisti alla ungherese e non solo, si dovesse opporre si dovranno trovare al tre strade per mettere in pista i desiderata delle lobby, pardon, di Draghi e del suo gruppo di lavoro indipendente (così ha detto lui rispondendo a una domanda specifica).
Alla domanda se sia davvero così urgente il prode condottiero della rava e della fava ha risposto con un laconico “If you prefer a slow agony”. E in quella lenta agonia io di nuovo vedo il suo faccione e mi domando chi cacchio abbia scatenato questa agonia con le sue politiche scellerate di gestione della UE da quarant’anni a questa parte.
Ma sarà colpa di Putin, è ovvio.
Ah, si è parlato anche di energia quando il Draghett ha ricordato che abbiamo perso la “cheap energy” (energia a basso costo) russa.
La facciamo anche qui la domanda? Per colpa di chi? Ah già, Putin…
Tranquillizza poi la platea tremante quando risponde a domanda affermando che non ci saranno: calo dei salari, aumento delle ore lavorative e aumento della cosiddetta flessibilità al fine di garantire la crescita e l’innovazione.
Noi gli crediamo, anche perché ha evitato di dire che di lavoro rischia di non essercene proprio quando i robot saranno in grado di sostituire i lavoratori in tutto e per tutto (guardare sempre alla Cina per verificare a che punto siamo, e siamo molto avanti, perché qui ci si trova anni luce indietro).
Nella fase finale delle Q&A The King of the Mountain ha sottolineato come siano fondamentali tre fattori:
INNOVATION
SKILLS
TRAINING
Solo che non ha detto perché ci si deve soffermare su questi elementi, ovvero per preparare le nuove generazioni alla entrata nella Gabbia Digitale che stanno allestendo per il popolino.
L’ultimo spunto Mariuccio lo fornisce attorno all’ora e dieci quando dice che bisogna riformare la governance del budget UE per incanalare i soldi nella giusta direzione.
Insomma, il migliore tra i peggiori ha preparato i prossimi mesi e anni per noi e visti i risultati ottenuti finora da quelli come lui ci sarà da divertirsi… per gli altri.
Già che c’eravamo non potevamo esimerci dal riportare il momento clou della conferenza stampa odierna in un video fatto alla nostra maniera. Perché il linguaggio del corpo spesso dice molto più di un profluvio di parole (https://www.youtube.com/shorts/DdUOyaOBO9c).
Io comunque, tra le altre cosine, avrei fatto una domanda al “genio” italico:
Come si conciliano DECARBONIZZAZIONE con AUMENTO DELLE SPESE BELLICHE?
Abbiamo già i carri armati elettrici e le bombe ai fiori di pesco?
Link utili
Doc. B – Analisi e Raccomandazioni
https://commission.europa.eu/document/download/ec1409c1-d4b4-4882-8bdd-3519f86bbb92_en?filename=The%20future%20of%20European%20competitiveness_%20In-depth%20analysis%20and%20recommendations_0.pdf