C’è una società di consulenza aziendale, che detta così non sembra niente di particolare, la quale riesce a influenzare in maniera pesante le politiche, soprattutto in ambito sanitario, dei paesi nei quali opera.

McKinsey (https://www.mckinsey.com/it/overview) ha sedi in tutto il mondo ed è di oggi la notizia che abbia “patteggiato” con il Dipartimento di Giustizia degli USA chiudendo così una vicenda che la vedeva implicata in un affare di corruzione diffusa avvenuto circa sette anni fa in Sud Africa.

Leggiamo insieme la notizia come pubblicata da Africa News (https://www.africanews.com/2024/12/06/usa-mckinsey-pays-fine-for-corruption-in-south-africa/).

USA: McKinsey paga una multa per corruzione in Sudafrica

Una sussidiaria africana della società di consulenza McKinsey & Company Inc. pagherà una multa penale di oltre 122 milioni di $ per porre fine a un’indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su un sistema di corruzione durato anni da funzionari sudafricani, hanno affermato giovedì le autorità statunitensi.

Il Dipartimento di Giustizia afferma che il sistema prevedeva il pagamento di tangenti a funzionari del governo sudafricano e all’agenzia controllata dallo Stato responsabile di porti, ferrovie e oleodotti, nonché alla società energetica controllata dallo Stato, al fine di ottenere contratti. Ciò ha fruttato a McKinsey Africa e alla sua società madre 85 milioni di $ di profitti tra il 2012 e il 2016, affermano i funzionari.

Il Dipartimento di Giustizia ha stipulato un accordo di rinvio dell’azione penale con McKinsey Africa, che consentirà alla società di evitare l’azione penale ai sensi del Foreign Corrupt Practices Act se soddisfa determinate condizioni.

McKinsey ha affermato in una dichiarazione di “accogliere con favore la risoluzione di queste questioni e la chiusura di questa sfortunata situazione”. L’azienda ha affermato di aver collaborato con le autorità e di aver apportato “significativi miglioramenti” ai suoi “controlli di rischio, legali e di conformità”.

Un ex dirigente di McKinsey che si è dichiarato colpevole di un’accusa federale nel caso è stato licenziato più di sette anni fa, poco dopo che l’azienda è venuta a conoscenza dei problemi, ha affermato l’azienda.

“McKinsey è un’azienda molto diversa oggi rispetto a quando si sono verificati questi eventi”, ha affermato l’azienda.

Viene il dubbio che, con Robert Kennedy Junior in corsa per il posto da Ministro della Sanità USA che vorrebbe fare almeno un po’ di pulizie nel mondo delle farmaceutiche e più in generale in quello della scienza medica a stelle e strisce, questa decisione possa essere arrivata in tempo utile per evitare ulteriori problemi da fine gennaio in avanti.

Fa sorridere leggere come la società si dice profondamente diversa da sette anni fa. Evidentemente hanno affilato le loro armi di protezione e ora sanno come farla franca anche quando vengono beccati, come in questo caso.

Sarà interessante poi notare se e come la notizia verrà diffusa nel nostro paese.

L’Italia infatti pare essere un terreno fertile per le consulenze McKinsey che hanno influenzato le decisioni dei vari governi, senza differenze di casacca, in ambito medico.

Ricordiamo la storia di Eva Reali che denunciò McKinsey e non solo proprio per quel lavoro sporco dietro le quinte che (forse) le costò anche le vita.

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