Ne ho letto anche in questi giorni senza che nessuno, come al solito, si prendesse la briga di pubblicare riferimenti e collegamenti ipertestuali.

Si tratta del report pubblicato dalla Corte dei Conti Europea sul progetto di Rete ferroviaria ad alta velocità, per noi TAV, europea.

Parliamo quindi dell’intero progetto e non solo del pezzettino Torino-Lione.

Questi sono i link.

Pagina di presentazione: https://www.eca.europa.eu/en/Pages/DocItem.aspx?did={DBFE8B49-586B-49EB-AE0B-CE0CCDD87422}

Il PDF del report. https://www.eca.europa.eu/lists/ecadocuments/sr18_19/sr_high_speed_rail_en.pdf

Il report è datato giugno 2018. Ognuno è abile e arruolato alla lettura. C’è poco da interpretare. Le conclusioni a cui arriva la Corte UE sono impietose.

Propongo la traduzione del sommario.

Originale: Since 2000, the EU has been investing €23.7 billion into high speed rail infrastructure. There is no realistic long term EU plan for high speed rail, but an ineffective patchwork of national lines not well linked since the European Commission has no legal tools and no powers to force Member States to build lines as agreed. Cost-efficiency is at stake, because not everywhere very high speed lines are needed, as the cost per minute of saved travel time is very high, going up to €369 million, and as the average speeds only amount to 45 % of the maximum capacity, while cost overruns and construction delays are the norm rather than the exception. Sustainability is low, effectiveness of the investments is lacking and EU added value is at risk with three out of seven completed lines having low passenger numbers leading to a high risk of ineffective spending of €2.7 billion EU co-funding. Moreover, nine out of 14 lines and stretches have insufficient high numbers of passengers, and 11 000 national rules still exist, although the Court already asked in 2010 to lift these technical and administrative barriers.

Traduzione: Dal 2000, l’UE ha investito 23,7 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie ad alta velocità. Non esiste un piano realistico a lungo termine per la ferrovia ad alta velocità, ma un mosaico inefficace di linee nazionali non ben collegate poiché la Commissione europea non ha strumenti giuridici e non ha poteri per costringere gli Stati membri a costruire linee come concordato. È in gioco l’efficienza in termini di costi, perché non ovunque sono necessarie linee ad altissima velocità, poiché il costo per ogni minuto di tempo di viaggio risparmiato è molto alto, salendo a 369 milioni di euro e poiché le velocità medie ammontano solo al 45% del massimo capacità, mentre il superamento dei costi e i ritardi nella costruzione sono la norma piuttosto che l’eccezione. La sostenibilità è bassa, l’efficacia degli investimenti è carente e il valore aggiunto dell’UE è a rischio, con tre linee su sette completate che hanno un basso numero di passeggeri che comportano un rischio elevato di spesa inefficace di € 2,7 miliardi di cofinanziamenti dell’UE. Inoltre, nove delle 14 linee e tratti hanno un numero insufficiente di passeggeri e 11 000 norme nazionali esistono ancora, sebbene la Corte abbia già chiesto nel 2010 di eliminare questi ostacoli tecnici e amministrativi.

Questo è solo l’antipasto. Chi ha voglia e tempo può andare oltre.

Dal momento che siamo pur sempre dei provinciali italioti passiamo alle questioni di casa nostra.

Parlo della analisi costi-benefici (http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/torinolione-ferrovie-alta-velocita-tav/torino-lione-ultimate-lanalisi-costi) di cui si è tanto parlato negli scorsi giorni. Su questo punto mi giovo del comandamento giornalistico d’oro di questi tempi. Lasciar decantare la notizia prima di proporre qualsivoglia ragionamento. Anche se i miracoli possono sempre essere dietro l’angolo.

Il M5S ha una posizione nota da tempo su certe opere che possiamo definire con garbo inutili e dannose. Quella posizione però è di facciata e come accaduto con TAP anche TAV procederà come da copione. Serviva solo un modo per rifilare l’ennesima delusione ai polli che hanno votato le “stelle”. Della serie “Noi ci abbiamo provato, ma ci sono anche gli altri…”.

Settimana scorso ho seguito l’audizione in Commissione Trasporti del prof. Ponti che ha presentato il lavoro fatto (https://webtv.camera.it/evento/13743). Sono due ore e un quarto. So che è tanto tempo, ma a volte gioverebbe assistere ai pietosi spettacoli delle commissioni per capire quanto siano ridicoli i parlamentari che ne fanno parte, e che per inciso abbiamo spedito in Parlamento a rappresentarci.

L’audizione si è svolta in un clima di costante attacco, anche personale, e di scherno nei confronti del prof. Ponti e del suo gruppo di lavoro. Lui però è riuscito a far passare qualche concetto. Uno su tutti il fatto che le analisi sono opinabili e servono soprattutto per discutere.

A parte quindi la figura meschina dei vari Mulè (il peggiore tra i peggiori), Fassino, Orlando e soci, c’è da parlare del documento.

Dal mio punto di vista il pregio principale di questa analisi sta nell’aver messo a confronto la stessa con due precedenti (ricordo che in tutto siamo alla ottava analisi costi-benefici fatta in Italia) analisi, ovviamente a favore della realizzazione dell’opera.

Perché è importante questo punto? Perché sia l’analisi del 2000 che quella del 2011, preso come anno di riferimento il 2015, hanno evidenziato errori macroscopici nelle previsioni di traffico. Basta saper leggere.

Ecco che si pone una domanda. Se le previsioni non sono gradite gli esperti e le analisi che fanno sono “fantozziani”, “carnevaleschi”, “supercazzole”, “farlocche” etc. (sono tutte parole usate in commissione) perché previsioni palesemente infondate restano tutt’ora valide? Perché TELT, la società che gestisce l’opera, le considera valide ancora oggi.

Non mi dilungo oltre perché qui si cerca di condividere informazioni nella speranza che ognuno si ricordi di avere un cervello e lo faccia funzionare.

Prima di chiudere però c’è ultimo link da segnalare, quello che ritengo sia il migliore per chiunque voglia fare una ricerca seria e approfondita basandosi esclusivamente su documenti ufficiali.

Si tratta del sito dell’AGI: https://www.agi.it/saperetutto/tav_torino_lione_costi_effetti-4451507/longform/2018-10-12/?utm_source=Google&utm_campaign=2018&utm_medium=CPC&gclid=Cj0KCQiAw5_fBRCSARIsAGodhk8LIpMSl5tGvWqD-ENk9zNx93suMdFHYlxsA-oqtsXfZFfEPOAc72gaAvwBEALw_wcB#4455599

Hanno fatto un ottimo lavoro. Potete trovare tutto, ma proprio tutto. Il problema è che TAV è un’idea che l’anno prossimo festeggerà il trentennale, il che significa che di documentazione ce n’è a quintali. E se volete dire la vostra con cognizione di causa ve la dovreste sciroppare tutta quanta.

Mi piace chiudere con le parole ricordate proprio da AGI e regalate ai posteri dall’ex premier, nonché ex sindaco di Firenze, nonché ex presidente ella Provincia di Firenze, nonché… basta. Perché quando diventi premier, come quando diventi ministro, è come se ti fulminassero sulla via di Damasco. Vedi davvero qualche Madonna. C’è solo da capire di che tipo.

Non esiste il partito delle grandi opere. Non credo a quei movimenti di protesta che considerano dannose iniziative come la Torino-Lione. Per me è quasi peggio: non sono dannose, sono inutili. Sono soldi impiegati male.

Qui c’è il passo del suo libro del 2013: https://books.google.it/books?id=_lqwqBYPgCMC&pg=PT65&lpg=PT65&dq=oltre+la+rottamazione+matteo+renzi+grandi+opere&source=bl&ots=7M6qwWNAwm&sig=Cei3IPo9S7c5IxS7CcSu15sdHZ8&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwioq5a0mrDdAhVrk4sKHWXEB-IQ6AEwB3oECAMQAQ#v=onepage&q=oltre%20la%20rottamazione%20matteo%20renzi%20grandi%20opere&f=false. Sai mai che qualcuno pensasse che me la sono inventata.

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