Erano già usciti i dati da EMA, che sta raccogliendo tutte le segnalazioni dai Paesi europei, ma ora vediamo nel dettaglio cosa dicono i numeri italiani.

Il report è disponibile al seguente link: https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19.

Il file PDF è disponibile al segente link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_1.pdf/9d9b4c1f-ea05-c87e-426e-29d14dee1a6b.

Nella parte iniziale abbiamo le delucidazioni di rito sulla tipologia di segnalazioni degli eventi avversi e come leggere i dati.

Poi vediamo subit i numeri complessivi che, lo ricordo, fanno riferimento al periodo 27/12/20-26/01/21, quindi un mese esatto.

In questo periodo la parte preponderante delle somministrazione l’ha fatta il vaccino Pfizer-BioNTech (99%), mentre quello di ModeRNA era appena arrivato su piazza (1%) e quello di Astra Zeneca non era ancora stato somministrato (approvazione arrivata in questi giorni).

Su 1.564.090 dosi somministrate le segnalazioni sono state 7.337, in prevalenza (84,2%) dopo la prima dose.

Gli eventi avversi segnalati sono considerati al 92,4% non gravi (es. febbre, mal di testa, dolore nella sede dell’iniezione, etc.) e al 7,3% gravi (per capirci sono quelli che comportano ospedalizzazione/ricorso al pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso, altra condizione clinicamente rilevante), lo 0,3% non è stato definito.

Degli altri dati segnalo il tempo intercorso tra la somministrazione e l’insorgenza dell’evento avverso.

Per non dimenticare che il fattore tempo è importante. Infatti è plausibile ritenere che avremo eventi avversi anche a distanza di settimane se non mesi a causa della nuova tecnologia utilizzata per elaborare questi vaccini (di questo ho ampiamente detto in precedenti articoli). Non è dato sapere se avremo contezza di tali eventi avversi nei report di AIFA.

Altro dato importante riguarda le segnalazioni gravi che corrispondono, come detto, al 7,3% del totale, con un tasso di 34 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate.

La valutazione di questi eventi è in corso e vediamo che un 5,4% è definito come “altra condizione clinica rilevante”, il che mi fa pensare che potrebbero poi essere derubricati a eventi meno rilevanti, sempre che non siano non correlati alla vaccinazione.

Restano quindi uno 0,04% di invalidità, un 1,5% di ospedalizzazione, lo 0,2% in pericolo di vita e lo 0,2% di decessi.

I decessi sono in tutto 13 con un tasso di 0,8/100.000.

Attenzione a come se la giocano su questi numeri. Leggiamo.

Dunque, sono vecchi, sono in casa di cura, e “In tutti i casi, si tratta di soggetti affetti da una o più patologie di base, a carattere cronico e complicato e sottoposti a politerapia.”.

L’identikit di più del 90% dei cosiddetti deceduti per Covid. Se però muori da 0 a 12 ore dopo il vaccino dobbiamo verificare e non è detto che sia nesso causale. Seguiranno approfondimenti. Presumo di sapere come andrà a finire. Ma resta la sensazione che coi vaccini si parta a priori ritenendoli sicuri in una sorta di atto fideistico, mentre sarebbe opportuno ragionare su eventi avversi e decessi post vaccinazione non per demonizzare il farmaco, a per cercare di capire cosa non funziona e se sia possibile eliminare o limitare al minimo gli eventuali danni.

Ricordo sempre in tal senso il documento OMS – in anni di ricerche e letture a mio avviso si tratta di uno tra i più importanti che abbia mai analizzato – a disposizione di quei medici che vogliano confrontarsi coi cosiddetti no-vax in dibattito pubblico.

A pagina 22, al punto 5 (https://www.who.int/immunization/sage/meetings/2016/october/8_Best-practice-guidance-respond-vocal-vaccine-deniers-public.pdf) trovate la chiave della propaganda vaccinale all’interno di quello che non è un documento scientifico, ma un manuale di public relations, o se preferite di marketing. Ai medici si raccomanda di esaltare esclusivamente i lati positivi “dimenticandosi” di quelli negativi.

Chiusa parentesi, torniamo al report.

Teniamo presente che 34 eventi avversi gravi su 100.000 dosi somministrate – sub judice per cui qualcuno alzerà la manina e dirà che il mio ragionamento non vale – fanno un po’ più dello sbandierato 1 su 1.000.000 che di solito ci rifilano i professoroni (senza conferme di fatto) per rassicurarci sugli eventi avversi. Ma va bene così!

Chiudiamo con gli ultimi numeri.

– 14 anafilassi/shock anafilattici

– 18 paralisi/paresi del nervo facciale (ricordo che questa evenienza può essere sentinella di patologie che si potrebbero essere scatenate e che potrebbero insorgere a distanza anche di mesi)

Aspettiamo i prossimi dati per meglio comprendere cosa accade dopo la seconda dose e come reagiscono le cavie (ops!) ai vaccini di ModeRNA e Astra Zeneca.

Io invito chi legge a dare un’occhiata ai miei tre articoli precedenti con l’analisi delle approvazioni EMA.

E come al solito “Andate avanti voi che a me viene da ridere”.

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