Due segnalazioni dalla stampa internazionale in tema finanziario.

Partiamo da Les Echos (https://www.lesechos.fr/finance-marches/marches-financiers/50-ans-apres-leffondrement-de-bretton-woods-lavenement-du-grand-desordre-monetaire-mondial-1338515) che ci ricorda come siamo ai cinquat’anni dall’uscita dagli accordi di Bretton Woods a seguito della decisione di Richard Nixon di mettere fine alla convertibilità del dollaro in oro.

Il passaggio dallo “standard aureo” alla “fiat money” ha effettivamenrte sancito l’inizio di una nuova era, quella della finanza speculativa al potere senza confini.

Parliamo probabilmente della classica miccia che occorreva accendere per dare avvio a un processo latente, ma ben programmato in precedenza.

Un fatto resta. Si tratta di uno degli avvenimenti fondamentali, una delle pietre miliari sulle quali si basa l’oggi con tutte le sue esaltazioni e storture di un sistema che ha presentato da tempo ogni pregio e limite. E noi ora siamo i protagonisti del nuovo processo di trasformazione in atto verso un sistema nuovo che nei desiderata delle classi dominanti deve solo cambiare forma, ma non la sostanza.

Altro articolo interessante, e speriamo non indovinato nel parallelo, anche se i numeri lascerebbero pensare che lo sia, lo leggiamo su Handelsblatt (https://www.handelsblatt.com/finanzen/preisexplosion-das-ist-doch-total-verrueckt-in-den-usa-waechst-die-furcht-vor-einer-neuen-immobilienblase/27489170.html?ticket=ST-5913665-3qF9QhcCLM6OOYWC6j66-ap3).

Prezzi delle case in aumento esponenziale così come gli affitti.

Dove? Negli States.

Di nuovo? Di nuovo.

L’evocazione della situazione del 2006-07 è facile e l’incubo di una nuova bolla immobiliare con successiva crisi finanziaria sembrerebbe dietro l’angolo.

Certo, oggi abbiamo altro a cui pensare tra pseudo pandemie e crisi climatica “causata dall’uomo”.

E se mettessimo tutto quanto insieme?

Non sarebbe male. Crisi sanitaria, crisi climatica, crisi finanziaria.

Se avete altro aggiungete perché il tempo della nuova trasformazione è ora e forse tanto vale caricare il più possibile di mmodo che si possa fare tabula rasa di tutto ciò che è irrilevante ai fini della vera realizzazione dell’essere umano.

Per inciso e per non concludere con riflessioni troppo alte, anche per lo scrivente, ricordiamo che in soldoni il sistema finanziario è crollato da tempo e solo il pompaggio illimitato di denaro creato dal nulla sta mantenendo in piedi il castello di carte.

Quindi, così come quella del 2008-09, la eventuale crisi futura non sarà altro che l’ennesimo tentativo di drenare oceani di denaro cercando di mantenere il cadavere in vita.

E noi che si fa? Tendenzialmente ce ne dovremmo fregare mentre cerchiamo di uscire di scena, inteso come uscita dal sistema stesso, senza fare troppo rumore.

Se non si accorgesss nessuno ci potrebbe anche andare di lusso.

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