Oggi i giornali di regime strombazzano i dati che dimostrerebbero la letalità del SARS-COV-2 in Italia (titolo preferito: “9 decessi su 10 per COVID”). Si tratta del rapporto congiunto ISTAT-ISS con i dati aggiornati al 25 maggio 2020.

Ho un paio di dubbi. Andiamo a vedere.

Il rapporto lo trovate qui: https://www.istat.it/it/files//2020/07/Report_ISS_Istat_Cause-di-morte-Covid.pdf.

I media di regime prendono la palla al balzo per sottolineare che (pag. 3) la cosiddetta “COVID-19 è la causa direttamente responsabile della morte, ossia è la causa iniziale, nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2” in un campione di 4.942 pazienti deceduti.

Ora, primo dubbio, come è noto l’ISS ha redatto fin da principio un rapporto sui decessi (l’ultimo lo troviamo qui: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_9_luglio.pdf) nel quale di questo fatto non si fa menzione, ma soprattutto abbiamo dati che non tornano rispetto a quelli ISTAT-ISS.

Facciamo un esempio? Alla voce “cause multiple” del rapporto ISTAT-ISS corrisponde la voce “patologie preesistenti” del rapporto ISS. Se andiamo a vedere il numero ISTAT-ISS troviamo 1.075 malattie ipertensive, il numero ISS è 2.555. Aggiungo un dettaglio, il numero complessivo di pazienti deceduti del cluster preso in considerazione nel rapporto ISS è di 3.857.

Come è possibile che l’ISS abbia certificato 1.500 casi in più di ipertensione su un cluster di 1.000 decessi in meno?

Può essere che i cluster selezionati siano differenti? Ma a che pro dal momento che l’ISS firma entrambi i rapporti?

Secondo dubbio. Nel rapporto ISTAT-ISS si dice che nel 28,2% di casi il virus SARS-COV-2 è stato l’unica causa di morte. Parliamo di ben 881 casi, mentre nel rapporto ISS si indicano soli 153 casi di assenza di patologie pregresse di alcun tipo con una percentuale del 4%.

Anche qui, come è possibile che vi sia una discrepanza simile?

Tutto è possibile, ma un chiarimento sarebbe utile.

L’ISS monitora dal principio la situazione e il rapporto congiunto con ISTAT è invece apparso ora.

Davvero vogliono farci credere che l’ISS metta da parte tutti i dati che ha collezionato fin qui per una nuova, fiammante rielaborazione che, guarda i casi della vita, rilancia alla grande il terrorismo mediatico tanto caro ai media di regime e ai nostri magnifici governanti?

Lo dico perché il rapporto ISS fino ad ora non aveva fatto altro che confermare che COVID-19 è un’influenza con le stesse percentuali di impatto dell’influenza stagionale. E farei notare che la fonte conclamata del rapporto congiunto è… l’ISS (in tutte le info-grafiche si legge: Fonte: Elaborazione Istat su dati Iss, Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19). Sappiamo da dove vengono i dati.

In ogni caso uno dei due non è attendibile o comunque non serve.

Perché andare avanti così?

Un po’ di malizia?

Ordini dall’alto: Dobbiamo ravvivare la narrazione del virus letale!

Rielaborare il rapporto ISS anche NO!

Creare un nuovo rapporto manipolato alla bisogna anche SI’!

Occhio però perché le bugie hanno le gambe corte e non solo in Italia i dati sono ben diversi, ma anche all’estero.

Ancora una volta il tempo sarà galantuomo.

Ah no! Aspetta! Adesso ho capito.

Il segreto sta nella parola magica “elaborazione”.

Ecco vedi, io sempre a pensar male e invece gli amici di ISTAT hanno solo elaborato a modo loro gli stessi dati dell’ISS.

Tutto qui!

Perché si sa che l’elaborazione è una questione di… punti di vista.

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