USA e Israele conoscono solo una moneta, quella della violenza.
Il gioco lo conosciamo bene e Donaldo ne è campione. Si mette in piedi un negoziato dove si minaccia apertamente la controparte di subire tremende repressioni se non accetta accordi capestro.
Accade con la guerra commerciale dei dazi, dove però trovi il colosso cinese e ti fai male, accade con l’Iran che avrebbe dovuto accettare un accordo, ritenuto da Tehran offensivo, accordo proposto da quel soggetto che stracciò quello firmato in precedenza con gli stessi USA.
Pare fin troppo semplice concludere che USA e Israele abbiano lavorato a braccetto per preparare un attacco che somiglia tanto a una dichiarazione di guerra mentre tenevano gli iraniani sul filo con una trattativa che in realtà non volevano chiudere.
D’altro canto il progetto messianico-commerciale della “Grande Israele“, l’inventata patria millenaria dei sionisti, deve pur andare avanti.
Quando hai ormai ridotto a un cumulo di macerie tutta Gaza e stai per prendere possesso di tutta la Cisgiordania, quando hai già iniziato a invadere il Libano e la Siria con la consueta scusa della necessità di difesa, non resta che mirare al pesce grosso della resistenza per poi concentrarsi sull’ampliamento del territorio occupato illegalmente che dovrebbe arrivare fino all’Iraq, a pezzi di Giordania e anche a qualche pezzo di paesi sauditi.
Sono abituato ad attendere almeno qualche giorno al fine di tentare una qualche forma di analisi, ma qui la storia corre veloce e il tandem USA-Israele, con gli amici di Londra sullo sfondo e qualche altra cancelleria che plaude senza dar troppo nell’occhio, procede come sa fare, con la forza.
Dal Tehran Times prendiamo giusto qualche domandina che ci si pone rispetto agli attacchi israeliani: https://www.tehrantimes.com/news/514234/10-Questions-and-Answers-About-Israel-s-Attack-on-Iran.
Le reazioni che ho ascoltato da ieri a oggi mostrano la consueta logica occidentale che vede in ogni nostra mossa qualcosa di magnifico, gli altri invece possono mettere in atto solo quello che noi, magnanimi dei del mondo, concediamo loro di fare.
Tra gli altri notavo come il Ministro Tajani abbia detto di aver contattato prima di tutti il suo omologo israeliano e poi quello dell’Oman. Ma perché? Chiamare l’omologo iraniano, intanto per fare le proprie condoglianze per i civili che Israele ha barbaramente ucciso, sarebbe stato delitto di lesa maestà?
Ora si chiede a Tehran di non portare avanti una escalation, ma l’Iran è o no il paese aggredito? E non è una aggressione una tantum di queste ore ciò di cui parliamo. L’Iran ha subito numerosi attacchi negli ultimissimi anni. L’uccisione del Presidente Ebrahim Raisi in un “incidente” che ha visto precipitare l’elicottero su cui viaggiava. L’uccisione di emissari palestinesi avvenuta a Tehran e altri attacchi di varia natura hanno messo a dura prova la resistenza iraniana, ma è chiaro che a questo punto qualcuno alzerà la manina e dirà che l’Iran è solo la classica tigre di carta se non vi sarà reazione. E allora noi ci domanderemo (retoricamente) perché Israele si debba accanire contro un paese che, in caso di ennesima non reazione o reazione blanda, si potrebbe tranquillamente paragonare, fatte le debite proporzioni, all’Iraq di Saddam Hussein coi suoi carri armati di cartone.
I nostri media sottolineano come giovedì l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) avesse accusato l’Iran di violazione degli accordi sul nucleare (https://www.corriere.it/esteri/25_giugno_13/perche-israele-attacco-iran-aiea-0837dac2-93c5-4d12-91bf-9d290adeexlk.shtml), fatto alla base dell’attacco, secondo i sionisti e tutti i loro fan. Una mossa che appare fin troppo pilotata da parte di quel Grossi che sappiamo essere in contatto diretto con Israele e dal quale non sarà difficile immaginare come abbia ricevuto l’input per inventarsi questa violazione.
D’altro canto Israele ha sempre bisogno di potersi porre come vittima di fronte alla pubblica opinione per poter così giustificare la sua barbarie.
Gli USA, degni compari di merende di questi macellai, invece ormai non hanno bisogno di nulla perché loro sono i salvatori del mondo.
Da notare come la Russia non abbia mosso dito e, mi risulta dalla consultazione del sito della TASS, non abbia nemmeno proferito parola su quanto sta accadendo.
Russia e Iran sono freschi di accordo di partenariato nel quale, per l’onore del vero, non vi erano meccanismi di difesa reciproca in caso di aggressione.
Sappiamo però che l’Iran è un attore fondamentale sia per la Russia che per quella Cina che resta sullo sfondo, ma evidentemente non è stato ritenuto utile dare un appoggio.
Dal punto di vista diplomatico sottolineo come sia non oggi, ma da sempre, ridicolo anche solo parlare di diritto internazionale – e lo dice uno che lo ha dovuto studiare nel suo percorso universitario in maniera piuttosto approfondita – poiché la realtà è quella di un corpus di regole che sono state pensate e scritte per permettere a qualcuno di farle rispettare ad altri.
USA e Israele non hanno mai rispettato nessun accordo o trattato internazionale e questa dato di fatto dovrebbe essere tra quelli che portano tutto il resto del mondo a tagliare i ponti con queste entità malevole che hanno a cuore, legittimamente eh!, solo i loro interessi.
Al momento si registrano 78 morti e centinaia di feriti (https://www.middleeasteye.net/live/israel-targets-iran-nuclear-sites-and-military-commanders-major-attack) e dire che non occorre aggiungere altro con la situazione in evoluzione.
Ricordiamo solo che lor signori hanno paventato di protrarre l’azione di guerra per due settimane, quindi purtroppo sarà lunga.
Nel frattempo, coi riflettori che immediatamente si spengono, a Gaza muoiono altre 15 persone nei raid israeliani (https://www.middleeasteye.net/news/israeli-attacks-gaza-kill-civilians-aid-distribution-centres-displacement-tents-and).
Ora vedremo se ci sarà risposta iraniana, ma come detto la questione si prospetta piuttosto lunga da quanto affermato dai vertici sionisti.
Io chiudo ribadendo che non è necessario abbassarsi al livello di questa coppia di macellai professionisti. Per risolvere la questione sarebbe necessario e sufficiente porre un embargo totale in entrata e uscita sia a Israele che agli USA.
Dimenticavo, occhio anche al caos organizzato che monta negli USA.
Dolando sta portando avanti il progetto di creazione della gabbia digitale per i controllo totalizzante della popolazione esattamente come ha fatto chi lo ha preceduto, ma i fan possono credere che stia lottando contro i cattivi e quindi possa fare quel cacchio che vuole.
In questo senso sentiremo parlare dell’azienda Palantir (https://www.palantir.com/) nei prossimi anni con sinistri collegamenti con tutto quel che accade anche nel resto del mondo, perché questa è la vera agenda che portano avanti ovunque e sulla quale non vi è differenza tra i vari assi a confronto.
Dicevo occhio anche perché quando negli USA si materializzano certe condizioni ecco che arrivano nel resto del mondo quelle guerre che sono funzionali a rimettere a posto le cose a casa loro, a patto che ad ammazzarsi siano quei pirla degli europei o dei mediorientali.