Per la mia prima volta all’Oktober Fest la scelta cade su Stoccarda e la sua Cannstatter Volksfest.

Voci amiche ci hanno detto che l’aria da queste parti è decisamente più respirabile rispetto alla classica e inflazionata Baviera.

Si va quindi alla scoperta della capitale del regno di Württemberg, oggi noto come lander di Baden-Württemberg.

10 Ottobre – Ambientamento

Viaggio aereo Malpensa-Stoccarda (con Easyjet) da 45 minuti e in men che non si dica siamo in Marienplatz dove troviamo il nostro rifugio.

Ottima soluzione dal momento che dal Park Inn Hotel al centro città si va comodamente a piedi, ma i mezzi qui – la prova l’abbiamo fatta come sempre – per i cultori della fatica zero sono perfetti.

Curiosità. Tra le mete della nostra visita ci sarebbe stato il castello di Lichtenstein-Honau che a quanto pare – la gentilissima Elena in reception ha cercato una soluzione che non c’è insieme a noi – è però raggiungibile solo dopo una mini odissea via treno + autobus + “passeggiata” di… 6 chilometri. Fatto il conto tra costi dei mezzi e chilometri decidiamo di passare la mano.

Abbiamo soluzioni alternative, sarà per un’altra volta, magari con un tour dei castelli tedeschi.

Si cena in Schlossplatz, che diventerà crocevia obbligato delle nostre peregrinazioni cittadine, ammirando la bellezza dei palazzi nobiliari oggi a disposizione degli enti pubblici e culturali.

11 Ottobre – Birra-Day

Allora, qui va detta subito una cosa.

Come ci avevano anticipato il Cannstatter Volksfest è decisamente più vivibile dei consimili bavaresi.

Ci avevano anche detto che avremmo dovuto prenotare i biglietti in anticipo per poterci sedere ai tavoli e non essere costretti alle lunghe file di attesa.

Al nostro arrivo in tarda mattinata ci siamo sottoposti giusto ad un blando controllo dello zainetto – ecco, questo tenetelo a mente se andate, ad ogni padiglione vi chiederanno di aprirlo, un pro-forma un tantino noioso, ma niente di che – e siamo entrati nel grande Luna Park all’interno del quale erano situati i padiglioni.

Il primo giringiro non è stato esaltante, giostre a parte. Abbiamo battuto tutti i padiglioni incontrando la desolazione di Smaug.

Poco male perché era chiaro che…

1) Avremmo potuto pranzare in assoluta tranquillità

2) La fiumara umana sarebbe arrivata nel tardo pomeriggio.

Per il momento ci saremmo dovuti accontentare del “Bagina Fan Club”.

Mangiare all’Oktobr Fest per chi ha rinunciato alla carne può essere un problema. Io ho risolto, si fa per dire, con una gigantesca patata al cartoccio con contorno di verdure e salse varie. Pancia riempita con questo e col primo litro di birra.

Nel pomeriggio, come detto, la presenza di pubblico è aumentata notevolmente fino al massimo serale, ma senza mai diventare insostenibile.

Alla fine la bellezza sta tutta nel dire “Ci sono stato”, ma sì dai, anche nell’aggiungere “Tornerei volentieri”.

In serata “Classic Rock“. Ottimo locale che poi rivedremo. Buona musica, possibilità di mangiare e bere l’immancabile birra locale. Lo trovate nelle vicinanze alla Hegel House.

12 Ottobre – Giringiro und Hegel House

Giornata a spasso in centro tra chiese e musei con visita d’obbligo alla casa-museo di Hegel.

Lui non era in casa, ma abbiamo potuto ammirare alcuni sui scritti in esposizione.

Scherzi a parte consiglio la visita per tentare di attivare il processo di osmosi e vedere se ti resta appiccicato addosso un pizzico di spirito hegeliano. E poi l’ingresso è gratuito e la visita noi ce la siamo goduta in solitaria.

Al Landesmuseum invece ci hanno detto che nel weekend avremmo potuto visitare gratuitamente la mostra “Faszination Schwert“, una cavalcata nella storia della spada dai primordi a Star Wars & soci.

13 Ottobre – Ulm (o se preferite Ulma)

Per la serie “Ci avevano detto che…” oggi tocca a Ulm, ridente cittadina medievale che dal punto di vista turistico fa leva sulla maestosa cattedrale gotica (Ulmer Münster) e sul centro storico racchiuso tra le mura antiche.

Quella che fu una “libera città imperiale” nel 1184 oggi lascia un po’ l’amaro in bocca.

Sia chiaro, la cattedrale è impressionante e merita la visita, ma quando esci dalla stazione ferroviaria ti trovi davanti ad un bel cantiere – peraltro ho mancato di dire che anche a Stoccarda ci sono importanti lavori in stazione, e anche in città si perde il conto dei lavori in corso – e proseguendo le caratteristiche viuzze medievali sono intervallate da altre più ampie che somigliano tanto a una Montenapoleone in miniatura.

E’ del tutto evidente che ormai, ovunque tu vada, il consumismo ti deve accompagnare sempre… e ciò è male!

Ad ogni modo della cattedrale arriverà a giorni un bel resoconto video (ma dato che sono un “mago” del montaggio, al contrario, ci vorrà tempo).

Nel pacchetto Ulm c’è da contare il treno A/R che viene sui 30,00 € (occhio a quello che scegliete perché in alcuni casi il prezzo raddoppia) e il viaggio che è di un’ora circa.

I treni dal punto di vista estetico sono come i nostri regionali e spaccano il secondo, almeno stando a questa nostra piccola esperienza.

Per la serata cena vicino al nostro rifugio e nuova capatina birraiola al “Classic Rock”.

14 Ottobre – Swords & Cheers

Un ultimo passeggio per le vie del centro il mattino della domenica, il che significa vagare per una città semideserta nonostante siano passate le dieci.

Il motivo è presto detto. Tutta Stoccarda ha ingollato ettolitri di birra nel primo giorno del weekend finale di Oktober Fest.

Negozi, locali e bar sono quasi tutti chiusi, ma noi si fa colazione lo stesso prima di approcciare le mille e una spada cogliendo l’attimo per regalarci gli ultimi scatti in stile cavalleresco.

Dopo di che si tratta solo di accomodarsi a pasteggiare sorseggiando un’ultima birretta prima di fare rotta verso casa.

Ah, quasi dimenticavo, le birre locali sono la Dinkel Acker (più leggera) e la Sanwald, ottime entrambe.

Se volete le fabbriche sono a disposizione nelle vicinanze del centro, ma noi non siamo andati per cui I can tell you nothing more.

Ultima cosa. Da e per l’aeroporto c’è il trenino, bello comodo.

I mezzi in genere costano un tantino più che dalle nostre parti. Mettete in conto li doppio che a Milano.

Ma come anticipavo prima si gira bene a piedi, per cui…

 

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